Per chi non conosce Pearls Before Swine, Pig è un personaggio infantile, tonto e anche un po’ fifone che interpreta tutto letteralmente e che mi fa sempre sorridere. In questa striscia però ho notato soprattutto alcuni dettagli linguistici e culturali.
Peachy, all’americana
L’aggettivo peachy (da peach, pesca) ha due accezioni:
1 “simile a una pesca” come colore, sapore o sensazione al gusto o al tatto;
2 un significato figurato informale di molto piacevole, ottimo, che va molto bene, usato principalmente nell’inglese americano: si tratta quindi di un esempio di variazione diatopica.
Fibsy wibsy, reduplicazione espressiva
Fib è una parola informale per una bugia di poco conto, che diventa ancora più innocente se la si fa diventare fibsy wibsy.
Fibsy wibsy è un’espressione inventata ma plausibile: è un esempio di reduplicazione espressiva, un meccanismo ricorrente in inglese con cui una parola o una sua parte viene ripetuta, a volte modificandola, per conferirle un effetto particolare, in genere comico o comunque insolito.
In questo caso si tratta di reduplicazione parziale con rima, ottenuta aggiungendo il suffisso diminutivo e vezzeggiativo –sy (cfr. nomi come Patsy, Betsy) a fib e alla sillaba simile wib, che non ha un significato particolare ma serve solo a completare il meccanismo (la vocale anteriore /ɪ/ ha anche aspetti fonosimbolici di piccolezza e leggerezza) .
La reduplicazione parziale si trova spesso nelle filastrocche e nel linguaggio rivolto ai bambini: un esempio tipico è il nome Oompa Loompa, in italiano Umpa Lumpa, nel romanzo La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl.
Altri dettagli, esempi e riferimenti in Lupo cattivo in inglese, con reduplicazione e in Il “super duper missile” di Trump (nuovo post).
Rappresentazione del mondo
Nella striscia c’è un altro particolare che rivela che l’autore e il pubblico di riferimento sono statunitensi: è la rappresentazione del mondo, che ha in evidenza il continente americano, quindi un “punto di vista” diverso da quello che si aspetterebbe un europeo.
Avevo discusso le possibili implicazioni di queste differenze culturali in un vecchio post, Localizzazione e… visioni del mondo. Ora invece è più facile gestire i diversi punti di vista: nella raccolta di emoji, ad esempio, si può scegliere tra tre rappresentazioni differenti del globo: Earth Globe Americas, Earth Globe Europe-Africa ed Earth Globe Asia-Australia.
A proposito di emoji, anche il significato metaforico della pesca è di origine americana. Dettagli in Emoji: la melanzana e altre verdure.
Invece nuts (nella striscia, acting nuts) non ha nulla a che vedere con il frutto ma vuol dire “fuori di testa” e nell’espressione go nuts significa arrabbiarsi tanto da perdere la ragione.
Sirbo:
Da notare che nelle emoji con le Americhe è stata ingigantito il continente Nord.
Le emoji sembrano ormai un prodotto americano per americani.
Licia:
@Sirbo queste sono le emoji di Microsoft ma è proprio così anche per la maggior parte delle emoji delle altre piattaforme, a parte Facebook: si possono confrontare in Emojipedia.
Concordo in pieno sull’”americanizzazione” delle emoji, qualche anno fa avevo raccolto qualche esempio in Nuove emoji, per palati soprattutto americani?
DA:
Pensando alla reduplicazione parziale con rima (cosa non si impara leggendo il tuo blog!), mi è venuta in mente una parola usata nel film “Amici miei”, ovvero “cippa lippa”. Sei d’accordo?
Licia:
Ottimo esempio!
Flavia:
“Senza dire né ai né bai” : non dire nulla, non salutare (ma io lo uso per dire ‘senza esitare’); “di riffa o di raffa” : ad ogni costo, per amore o per forza.