Nei giorni scorsi è diventata famosa, suo malgrado, una persona “che si fa i selfie con le orecchie da coniglio”. Anche senza avere visto la famigerata foto, è facile immaginarla realizzata con un filtro o un’app che consente di aggiungere al volto dettagli disegnati (orecchie, nasi, baffi…) in stile fumetti o cartoni animati.
In inglese, invece, in un contesto di foto* le “orecchie da coniglietto”, bunny ears, sono le dita a V che al momento dello scatto si mettono per scherzo dietro alla testa di qualcuno (give someone bunny ears), allo stesso modo delle corna italiane.
vignetta: Leigh Rubin
Bunny ears sono anche le orecchie di stoffa o altro materiale che si indossano in testa, come quelle delle Conigliette di Playboy. Erano bunny ears o rabbit ears anche le antenne a V posizionate sopra i vecchi televisori.
Orecchie a parte, il coniglio è anche un simbolo di Pasqua. È di origine tedesca e anticamente era un simbolo di fertilità in riti pre-cristiani primaverili che celebravano il risveglio della natura. Dettagli in Conigli di Pasqua, dove ho descritto le tradizioni americane dell’Easter bunny e dell’Easter egg roll.
TANTI AUGURI DI BUONA PASQUA!
* in altri contesti il significato delle dita a V cambia completamente a seconda di come sia girata la mano rispetto all’osservatore: se gli si rivolge il palmo sono il V-sign ✌️ e significano vittoria o pace, se invece si mostra il dorso in alcuni paesi anglofoni sono un insulto che equivale al dito medio alzato (nel Regno Unito e in Irlanda il gesto è noto come two fingers; non è invece usato negli Stati Uniti).
Marco B:
Pare che l’arrivo dei conigli in UK sia abbastanza recente, si pensava attorno all’anno Mille insieme ai normanni. Qui il Times parla di mosaico scoperto in una villa romana nel Sussex che farebbe anticipare di mille anni la data https://www.thetimes.co.uk/article/roman-rabbit-find-is-one-giant-hop-for-archaeology-dn0dhtfk8
La citazione da Monty Python Life of Brian che apre il pezzo è un altro classico inglese. Buona Pasqua!
Emy:
È buffo che le antenne a V dei vecchi televisori in italiano invece fossero chiamate “baffi”, come i baffi del gatto. Buona Pasqua, Licia!