IATE, il database terminologico delle istituzioni dell’Unione europea, ha una nuova interfaccia più intuitiva e nuove funzionalità che facilitano la ricerca e rendono i risultati più mirati e più fruibili.
Le novità sono sintetizzate in The new IATE is online! e illustrate nello User’s Handbook, con istruzioni d’uso per le ricerche e descrizioni sintetiche ma efficaci sulla struttura del database, orientato al concetto, e relative modalità di gestione della terminologia.
Il simbolo ⚓ (anchor language)
Una caratteristica della nuova interfaccia che ha subito attirato la mia attenzione è il simbolo ⚓ che identifica la cosiddetta anchor language (in altri ambiti nota come pivot language), ossia la lingua di riferimento per ciascun concetto.
In gran parte dei casi si tratta di inglese o di francese, in genere perché il concetto è apparso inizialmente in un testo in una di queste lingue. Credo sia utile avere immediatamente questa informazione, specialmente in ricerche multilingui, perché può aiutare a scegliere quali dettagli espandere.
Lingue di riferimento: latino
Un caso particolare di lingua di riferimento è il latino, che non è una lingua ufficiale dell’Unione europea ma serve a rappresentare il nome scientifico di piante e animali o altre tassonomie e per alcune voci giuridiche e altri usi particolari comuni a tutte le lingue.
Nelle ricerche in IATE il latino può essere selezionato sia come lingua di partenza che come lingua di arrivo.
In Muscoli contro cozze! ho già evidenziato i vantaggi del nome scientifico latino come riferimento unico per tutte le lingue: consente coerenza terminologica e quindi maggiore trasparenza tra mercati diversi, anche nell’eventualità di nomi locali o denominazioni commerciali contrastanti.
L’ho ribadito anche in un post recente su lobster, aragosta e astice, da cui ho preso l’esempio di Homarus gammarus per fare una ricerca in IATE con il latino come lingua di partenza.
Nei risultati si nota subito il simbolo ⚓ che identifica il latino come anchor language per il concetto 785637:
(si può vedere che in latino esiste anche una designazione alternativa, Homarus vulgaris, marcata però come “non raccomandata” – deprecated in inglese – perché, come spiega una nota, non è più un nome scientifico valido e quindi non va più usato nei testi delle istituzioni europee)
Lingue di riferimento: mul
Per la mia ricerca ho selezionato tre lingue di arrivo: inglese, italiano e mul, che sta per multilingue (Multiple languages in inglese). È associata a codici o simboli che sono “indipendenti dalla lingua” (language independent), come i codici ISO, formule chimiche e abbreviazioni particolari, ed è un’opzione di ricerca che non era disponibile nella versione precedente.
Nell’esempio, la ricerca per mul ha restituito LBE, che è il codice assegnato al concetto nel sistema di classificazione della FAO. Avere un’opzione come mul è utile per chi gestisce il database perché consente di evitare di replicare la stessa informazione in più lingue e per tutti perché, in casi specifici, può agevolare il confronto tra diversi sistemi concettuali (cfr. captain ≠ capitano, con un riferimento al sistema di classificazione STANAG usato dalla NATO).
Statistiche
IATE è il più grande database terminologico multilingue, grazie a circa 1,2 milioni di schede e più di 8 milioni di termini. Si possono inoltre visualizzare statistiche più dettagliate che confrontano le diverse lingue. Esempio:
Per i più curiosi, in IATE 2.0 coming soon si può vedere anche l’interfaccia di IATE riservata ai terminologi delle istituzioni europee quando inseriscono nuove voci nel database.
In conclusione: una bella novità e un grosso grazie alle istituzioni europee che l’hanno resa disponibile.
Giovanna:
Grazie per la preziosa segnalazione, soprattutto perché ci ricorda l’approccio orientato al concetto che è alla base del lavoro terminologico e quindi anche dell’attività di traduzione.
Sono convinta che non si potrà mai ripetere abbastanza l’importanza di questo approccio; se fosse sempre applicato, la trappola dei falsi amici proprio non esisterebbe.