Vecchia striscia di Pearls Before Swine con protagonisti Pig e Timmy il formichiere (anteater):
Anziché formiche, cosa mangia Timmy? Non quello che potrebbe pensare un italiano che non è mai stato in America!
Mostaccioli italiani
In un contesto italiano i mostaccioli sono dolci. Scendendo nel dettaglio non ci troveremmo però tutti d’accordo nel descriverli. Il nome mostacciolo indica infatti preparazioni differenti a seconda delle aree geografiche e quindi può essere considerato un esempio di geoomonimia: stessa parola*, referenti diversi in luoghi diversi.
L’etimologia è comune: mostacciolo è un diminutivo del latino mustaceus o mustaceum, una specie di dolce, derivato di mustum, “mosto”.
Variano invece da regione a regione l’aspetto e gli ingredienti, che in aggiunta alla farina possono includere mosto cotto, miele, uvetta, frutta candita, frutta secca e cioccolata. Non coincidono neppure le occasioni in cui si mangiano: possono essere dolci natalizi o dolci autunnali se tra gli ingredienti c’è il mosto, o essere preparati in occasione di alcune feste religiose.
Qualche esempio della varietà da ricerche per immagini:
Le differenze principali sono evidenziate in Mostaccioli d’Italia: un solo nome, biscotti diversi (La Cucina Italiana) che però ricorda che c’è una costante: è ricorrente la forma a rombo.
Per associazione all’aspetto dei dolci, in passato la parola mostacciolo indicava anche qualsiasi oggetto che avesse una forma o una disposizione romboidale, a losanga. Il Vocabolario Treccani cita ad esempio “un bosco piantato a mostacciolo” di Alessandro Manzoni.
Mostaccioli americani
Il formichiere delle vignette iniziali però non ha una dieta a base dolci italiani ma mangia invece un tipo di pasta molto diffuso negli Stati Uniti.
I mostaccioli sono il formato che in Italia chiamiamo penne lisce e che effettivamente ha una forma romboidale.
Non è però chiaro se gli immigrati italiani negli Stati Uniti che hanno diffuso il nome mostaccioli li chiamassero così per analogia con i dolci o se invece in qualche dialetto delle regioni di provenienza le penne allora si chiamassero proprio mostaccioli.
Va invece scartata come etimologia popolare la spiegazione, molto diffusa in America, che il nome mostaccioli voglia dire “piccoli baffi” per la loro forma, e che quindi sia riconducibile a un diminutivo di mostaccio, variante di mustacchio (cfr. anche l’inglese moustache). Ne ha discusso The meaning of pasta names in Oxford Dictionaries.
Mostaccioli genovesi
Rimane però un dubbio: qual è l’origine dei mostaccioli genovesi, che non sono dei dolci ma un tipo di pasta che si cuoce in brodo, simile a penne molto allungate e quindi con una forma poco romboidale?
Me li ha indicati Alain Dellepiane, che però dubita possano essere all’origine della pasta americana perché l’emigrazione genovese è avvenuta soprattutto verso l’America del Sud.
Se avete altri esempi e spiegazioni, aggiungete un commento!
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* mostaccioli è la forma italiana standardizzata che coesiste con varianti locali come mustaccioli, mustazzoli, mustazzueli, mustazzoleddus…
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Grazie a @Dimalavolti, @f_bartoloni e @gian_d_gian per lo scambio di tweet sui mostaccioli dolci.
Daniela:
Per quanto riguarda i mostaccioli calabresi, ci sono varianti di nome in base alla zona (penso che mostaccioli sia più diffuso nella zona di Catanzaro e nuove province derivate). I secondi da sinistra si chiamano anche ‘nzudde: possono essere più morbide (tendenti all’elastico…) o dure, queste ultime necessariamente da pucciare in vino dolce o altri liquidi. Gli ultimi dolci sulla destra possono essere chiamati anche stomatico (non so se cambi leggermente la ricetta) quando la consistenza è dura, proprio biscottata (anche questi da pucciare o, disponendo di buona dentatura da sgranocchiare). La forma dello stomatico può essere anche a blocchetti rettangolari, alti circa 2 dita, con mandorle anche sopra. Una variante del tipo a fettine, come quelli in foto, è chiamata piparelli, nell’impasto infatti ci sono spezie piccanti.
Flavia:
La forma dei mostaccioli si potrebbe definire ‘a foglia’, oltre a losanga? allora sono i ‘mustace’ di Plinio, foglie d’alloro con le quali si avvolgeva il ‘mustaceum’, prima di cuocerlo al forno: http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/11/28/lalloro-nel-mito-nella-storia-nellarte-e-in-una-sorpresa-finale/
Giovanni Calesini:
Mia nonna, originaria di Mondaino, vicino a Riccione, chiamava Mustaccioli le nostre penne rigate.