Dal comunicato stampa del Presidente Conte del 24 agosto 2018 sullo scontro con l’Unione europea in tema migrazione, in particolare sulla vicenda della nave Diciotti:
Colpisce la scelta di una parola dotta come discrasia, probabilmente poco familiare all’elettorato di riferimento del governo, e l’uso particolare che ne viene fatto in questo contesto.
Cosa significa discrasia?
Definizione dal Vocabolario Zingarelli:
Il Vocabolario Treccani e altri dizionari hanno definizioni simili.
Sinonimi di discrasia nel significato 2, relativo a organismi politici o economici, come sono governo italiano e Ue: disorganizzazione, disservizio, disordine.
Se però si usa uno dei sinonimi in sostituzione a discrasia nel comunicato di Conte, sorge qualche perplessità. Il contesto d’uso, e nello specifico le frasi discrasia tra parole e fatti ed eliminare questa discrasia (per un quadro coerente), fanno supporre che Conte abbia usato impropriamente la parola discrasia e intendesse invece discrepanza, divergenza o discordanza.
Probabilmente è quanto hanno inteso anche i media che hanno riportato le frasi di Conte senza chiarire a lettori e ascoltatori il significato di una parola che sicuramente molti non conoscono.
In tema, un’altra parola dotta: cachistocrazia
Aggiornamento: nei commenti dettagli sull’uso settoriale, non standard, di discrasia.
Flavia:
Se il Presidente Conte avesse usato ‘discrepanza’ (divergenza o discordanza) non gli sarebbe più venuta la rima con ‘ipocrisia’.
“La discrasia che trascolora in ipocrisia”… epperò. 🙂
Stefano:
“Error, conditio, votum, cognatio, crimen,
Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas,
Si sis affinis,…”
(l’ho dovuto googlare per non sbagliare :-))
Carla Crivello:
Tenendo conto della cultura giuridica del Presidente Conte, è molto probabile che abbia utilizzato la parola nel significato di incongruenza, discrepanza ecc. attribuito dal linguaggio giurisprudenziale. Un esempio, tra i molti, tratto da una recente sentenza della Cassazione civile “… l’ingiustificata discrasia tra i report gestionali relativi ai metri cubi di acqua immessi nel sistema idrico e i medesimi dati esposti nei bilanci degli esercizi 2009, 2010 e 2011 e comunicati a enti, autorità e terzi, con grave pregiudizio per l’immagine dell’azienda” (fonte: SentenzeWeb).
L’Accademia della Crusca, in risposta a un quesito, osserva invece che questo termine dotto “accade che venga applicato, consapevolmente o con rischio di banalizzazione e appiattimento, come sinonimo di squilibrio, disarmonia, sfasatura, scoordinamento, incongruenza, incoerenza, divergenza”.
Licia:
@Carla, grazie per i dettagli. Anche in uno scambio si Twitter un avvocato ha commentato che discrasia è il segno di un evidente uso gergale. Tra avvocati “discrasia” è ormai sinonimo di “discrepanza”.
Se si tratta di un uso specifico settoriale, è una ragione in più per non usare la parola in un comunicato rivolto indistintamente a tutti gli italiani, a maggior ragione se è diretto anche all’Europa: si rischia che nella traduzione il messaggio venga distorto.
Federico:
Confermo.
Purtroppo nel mondo del diritto alcune parole hanno assunto un significato diverso rispetto a quello originario (il che di per sé non sarebbe un problema, salvo mostrare l’ignoranza di molti giuristi che vogliono usare parole ricercate di cui non conoscono il significato) ma non riportato dalla maggior parte dei dizionari.
Ad esempio “ultroneo” nel senso di “superfluo” oppure “sotteso” nel senso di “sottinteso”. E ovviamente “discrasia” come “discrepanza”.
Licia:
@Federico, grazie per gli esempi. Forse Conte non è consapevole che il suo uso di discrasia è settoriale, ma mi aspetterei che le persone del suo gabinetto che lavorano per lui rivedano i comunicati stampa prima di pubblicarli e si assicurino non solo che non contengano errori ma anche che siano facilmente comprensibili e privi di ambiguità.
Intanto, sempre a proposito delle dichiarazioni combattive del governo verso l’Unione europea in tema migranti (e su altri questioni su cui c’è scontro), va registrata una dichiarazione del ministro Di Maio:
Probabilmente Di Maio intendeva rivedere [le posizioni del governo italiano] perché il verbo riflessivo ravvedersi significa ben altro: riconoscere i propri errori, correggersi e cercare di tenersene lontano in futuro, quindi un’ammissione di essere dalla parte del torto.