Nei titoli qui sopra, un errore che Mauro Venier ha segnalato più volte: la confusione tra gli anglicismi taser e teaser.
Taser
Il taser è un tipo di arma che fa uso di scariche elettriche (elettrocuzione) per immobilizzare temporaneamente il soggetto colpito.
Ho già descritto il nome in L’insolita origine di taser: è un marchio commerciale americano da tempo soggetto a un processo di volgarizzazione che fa prevalere la grafia in minuscole taser.
In italiano esistono varie alternative generiche come pistola elettrica, storditore elettrico o dissuasore elettrico. L’azienda produttrice usa descrizioni come arma intelligente TASER e arma elettrica TASER.
Sono però convinta che la brevità del nome taser e la sua diffusione globale – è un internazionalismo – rendano poco probabile l’abbandono dell’anglicismo, oltretutto già produttivo: si registrano numerose occorrenze dei verbi taserare e taserizzare e chi è colpito è detto taserato o taserizzato.
Taser appare come un nome facile da ricordare perché simile a laser e perché in italiano si pronuncia come si scrive. Ma non è trasparente (l’aspetto della parola non consente di ricavarne autonomamente il significato) e per chi ha scarse conoscenze di inglese diventa confondibile con teaser.
Teaser
La parola inglese teaser /ˈtiːzə/ deriva dal verbo tease (stuzzicare, punzecchiare, eccitare…) e può avere varie accezioni. In italiano però ne è stata adottata solo una, alla fine degli anni ‘60, in uso inizialmente solo nel lessico specialistico del marketing e settori affini.
Un teaser è una breve pubblicità preliminare per un nuovo prodotto che stimola curiosità rimanendo però criptica – i dettagli verranno rivelati solo in uno o più annunci successivi.
Nel caso specifico dei film, teaser è l’abbreviazione di teaser trailer.
In inglese l’origine di teaser è trasparente: è una parola del lessico comune a cui a suo tempo è stata conferita una nuova accezione, più specifica.
Anche in italiano si sarebbe potuto ricorrere a meccanismi simili riutilizzando parole del lessico comune, ad esempio una risemantizzazione di stuzzichino o la transcategorizzazione dell’aggettivo solleticante.
È palese però che neologismi semantici di questo tipo non sarebbero stati congruenti con i registri dei linguaggi settoriali italiani del marketing e della pubblicità. Sono ambiti caratterizzati dalla preferenza per gli anglicismi perché percepiti, spesso soggettivamente, come più precisi e più adatti alle proprie finalità di comunicazione rispetto ai potenziali corrispettivi italiani.
In conclusione…
Taser e teaser sono due anglicismi forse non ancora molto diffusi nel lessico comune ma ormai consolidati nei settori specialistici di provenienza e per questo è poco probabile che vengano sostituiti da parole italiane più trasparenti e meno confondibili.
Aspettiamoci quindi ancora errori nei media poco attenti che non si rendono conto che l’elettrocuzione dei taser è ben diversa dall’effetto elettrizzante dei teaser più stimolanti!.
Vedi anche: L’insolita origine di taser, con curiosità etimologiche (c’entra una storia per bambini!) e altri dettagli su maser, laser e phaser.
Nuovo illustre esempio: a quanto pare neppure al Ministero dell’Interno conoscono la differenza tra taser e teaser, come mostra questo esempio con l’errore sia nel testo che nella grafica:
Mauro:
😀 😀 😀
John Dunn:
A me fa piacere pensare che la polizia abbia in dotazione proprio il teaser, anziché il taser.
Federico:
Bella anche l’etimologia di elettrocuzione: http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/elettrocuzione/
😉
Mauro:
@Federico
Interessante sì. Non ci sarei mai arrivato, avrei creduto piuttosto che quel “-cuzione” derivasse da qualche vecchia parola latina o greca con significato scientifico o presunto tale.
Asandus:
Scommetterei che alla polizia hanno fatto il teaser del taser, col video per insegnare loro a usarlo 🙂
Federico:
@Mauro
Vista la sua origine, la parola “elettrocuzione” non mi sembra adatta per definire gli effetti del taser, si spera non comporti un’esecuzione!