Vignetta: Moderately Confused
La vignetta americana che evidenzia la somiglianza tra nuvole e pecore ci appare poco originale, ma in inglese il cielo non è mai associato agli ovini, come invece in italiano e in altre lingue (cfr. tedesco Schäfchenwolken e francese ciel moutonné). Si dice però fleecy clouds, nuvole soffici e batuffolose, oppure si paragona il cielo a tutt’altro animale, un pesce.
Cielo “sgombro”
In inglese si dice mackerel sky perché ricorda il disegno delle scaglie (scales) sul dorso dello sgombro, come mostrano le immagini da Sometimes a bit fishy (Weather Online):
Cirri, cirrocumuli e altocumuli
In meteorologia le nubi del cielo a pecorelle, bianche e semitrasparenti e disposte in gruppi, si chiamano cirrocumuli. Sono nubi alte (6000-12000 m), una classificazione che include anche il cirro – dal latino cĭrru(m), “ricciolo” – strie bianche filamentose e quasi trasparenti che terminano con una forma arricciata, a uncino.
Se i cirrocumuli si abbassano possono trasformarsi in altocumuli, nubi medie (3000-6000), di forma tondeggiante e di colore bianco o grigio, molto vicine tra loro, che possono assumere anche forme insolite.
Aggiornamento – Una precisazione dal meteorologo Luca Lombroso: gli altocumuli del cielo a pecorelle sono gli altocumulus castellanus.
Pioggia a catinelle
Cirrocumuli e altocumuli sono nubi associate alla variabilità del tempo perché preannunciano l’arrivo di un fronte freddo.
L’espressione italiana cielo a pecorelle, pioggia a catinelle diventa così paragonabile a modi di dire inglesi ora piuttosto desueti quali Mackerel sky, not twenty-four hours dry e Mackerel sky, mackerel sky – never long wet, never long dry (sono però espressioni più ampie perché non includono solo i cirrocumuli ma anche gli altocumuli).
…e code di cavalla!
In un altro vecchio modo di dire inglese si trova anche un riferimento marinaresco ai cirri e a un diverso animale: è mare’s tails and mackerel scales make tall ships carry low sails, che avverte di abbassare le vele perché è in arrivo una tempesta. Il nome comune del cirro è infatti mare’s tail, letteralmente “coda di giumenta”.
International Cloud Atlas
Concludo con un riferimento a una risorsa terminologica curata dalla World Meteorological Organization, l’International Cloud Atlas. È un sito completamente aggiornato nel 2017 che mette a disposizione un glossario, i principi di classificazione delle nubi con definizioni, descrizioni e immagini, e uno strumento per il confronto di foto di nubi.
Altri riferimenti:
• Nubi – nomenclatura e classificazione
• Weather Lore (proverbi e modi di dire inglesi legati al tempo)
A proposito di sgombro: Maccarello, pesce ruffiano
Anna:
Anche se qui vedo un’attenzione per l’inglese più che per l’italiano, segnalo che il pesce si dice “scombro”, la variante “sgombro” è popolare e poco corretta, anche se diffusa persino sulle confezioni al supermercato.
Licia:
@Anna ormai però sgombro è la forma più comune, inclusa in tutti i dizionari assieme a scombro. È usata anche dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (cfr. Elenco delle denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale in DM Pesca), nei documenti dell’Unione europea (cfr. Regolamento (UE) n. 1379/2013 […] relativo all’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura), nel commercio, nei ricettari ecc. Quando una parola è usata dalla maggior parte dei parlanti non può essere considerata errata.
Riferimenti legislativi da un vecchio post, Muscoli contro cozze!
Flavia:
@Anna:se Licia – che ringrazio per il bellissimo articolo – usava ‘scombro’, ci perdevamo quel delizioso scambio semantico in “cielo ‘sgombro'” (che, poi, chissà, si dirà più correttamente ‘sgombero’).
Si può sempre tornare a usare ‘maccarello’: http://www.treccani.it/vocabolario/maccarello/. 😀
Mauro
@ Anna
“scombro” è termine desueto (allora torniamo direttamente al latino “scomber”).
“sgombro” ormai è entrato da decenni nella lingua ufficiale, non è più né popolare, né poco elegante.