Ho visto questi due strani messaggi scritti a mano su pezzi di cartone nel centro storico di una cittadina italiana. Erano sulla porta di quella che pareva un’attività commerciale chiusa da tempo e ora fatiscente:
Sembrerebbero scritti dalla mano incerta della stessa persona (me lo fanno pensare, ad esempio, la forma delle E e le differenze nel modo di tracciare le C e le G).
Né io né altre persone siamo però riusciti a capire se i messaggi fossero frutto della fantasia di qualche buontempone, come fanno sospettare i vari bau e beee, o se invece avessero un qualche senso.
Nel secondo caso, l’ipotesi del dialetto locale è stata scartata da un paio di persone del luogo, quindi l’unica spiegazione plausibile che mi viene in mente è che potrebbe trattarsi dei tentativi di scrittura di qualche straniero che non ha molta familiarità con l’italiano scritto, come gli autori dei cartelli descritti in Chitroli e carchope: l’ortografia imperfetta.
Altre ipotesi?
Vedi anche: “Signior Nicola capiscio che…”
NB Eventuali commenti verranno approvati appena possibile
Evelyn:
Più che le parole, incomprensibile sembra il messaggio.
Achtung
Pericolosi
Siamo
Catena al Culo
Meritiamo Bau
I Bau
La rogna
a casa vostra
Bau e Bee
Flavia:
Un cartello che segnala la ‘pericolosità’ di chi abita nelle vicinanze della casa fatiscente, stanco di vedere le deiezioni lasciate dai cani a cui minaccia di mettere una “gatena-al-gul”. Una persona anziana, probabilmente, non priva del senso del colore e della grafica; apprezzo le faccine ricavate nelle A e O: sono tutte sorridenti o neutre, abbaia ma non morde.