Immagine: Lost in translation di Ella Frances Sanders
Tsundoku è una parola giapponese che descrive l’abitudine di comprare libri e lasciare che si ammucchino non letti assieme ad altri libri.
In inglese è spesso associata a book hoarder, l’accumulatore seriale di libri. E può richiamare la bibliomania, la mania compulsiva di acquistare e collezionare libri.
In inglese ci sono altre parole classicheggianti come bibliotaph o bibliotaphist, chi ammassa libri e li nasconde o li mette sotto chiave (da τάφος, tomba), bibliolatry, bibliolatria o eccessiva ammirazione per i libri, biblioklept, il bibliocleptomane (o anche chi “dimentica” di restituire i libri presi in prestito), e abibliophobia, la paura di rimanere senza niente da leggere. Ovviamente non può mancare bibliophilia, l’amore per i libri dei book lover.
Più divertente il neologismo librocubicularist, chi legge libri a letto, dal latino liber + cubiculum, la camera da letto.
Vignette di Tom Gauld
Per concludere, un aggettivo informale inglese per i libri avvincenti che “prendono” al punto che non si riesce a staccarsene ma si continua la lettura fino alla fine, tutto d’un fiato: unputdownable (“very difficult to put down”).
Alcune delle parole citate erano tratte da 10 words for book lovers, un articolo di Oxford Dictionaries (blog.oxforddictionaries.com/2015/08/09/unusual-words-for-book-lovers) non più disponibile.
Flavia:
Nel rimando a Oxford Dictionaries trovo ‘librocubicultarist’ ed è davvero interessante la spiegazione che ne viene data: indica – nei circoli letterari – colui che legge libri a letto, da ‘liber’ + ‘cubiculum’. In realtà la formazione è con ‘libro’ + ‘cubicul(T)um’.
Licia:
@Flavia: le occorrenze di librocubicultarist sono nettamente inferiori a quelle di librocubicularist e riconducibili in gran parte all’articolo di Oxford Dictionaries, quindi è probabile che si tratti di un refuso. Come hai già fatto notare, la presenza della t è anomala se si considerano meccanismi di formazione delle parole inglesi. Il suffisso usato qui per indicare persona associata a una particolare attività è –arist, cfr. diarist, seminarist, secularist, plagiarist, obituarist. Probabilmente chi ha aggiunto la t è stato influenzato da altre parole più comuni come guitarist, artist, antimilitarist, documentarist, in cui però la t non appartiene al suffisso ma alla radice a cui viene aggiunto: è un fenomeno di segmentazione arbitraria che viene descritto come rianalisi.
Flavia:
Un semplice refuso, pertanto. Avevo sopravvalutato le capacità di inventiva dei frequentatori di circoli letterari; pensavo fosse un richiamo a https://www.etymonline.com/word/cult.