L’oggetto n. 2 della foto è il pannolone usato dagli astronauti degli Space Shuttle, esposto in una mostra sull’uomo nello spazio ideata dalla NASA. Il dettaglio che mi ha incuriosita è la descrizione sull’etichetta, Disposable Absorption Containment Trunk (DACT), traducibile approssimativamente con calzoncini di contenimento (e) assorbimento usa e getta.
Nel pannello identificativo della mostra, il testo originale inglese descriveva l’oggetto come indumento, Maximum Absorbency Garment (MAG), mentre quello italiano italiano era più esplicito: pannolone ad alta assorbenza.
Non ho familiarità con la terminologia spaziale italiana ma sarei curiosa di sapere se effettivamente questo ausilio si chiama pannolone. È la prima parola che viene in mente guardandolo, eppure si ha la sensazione che appartenga a un registro inadeguato per un contesto altamente tecnologico. Anche se si tratta di banalissime funzioni fisiologiche ci si aspetta un tecnicismo, soprattutto se deve valere anche come eufemismo. Anche voi avete questa impressione?
Dai pannoloni ai pannolini, per produzioni “spaziali”
Nel lessico comune americano si chiama diaper sia il pannolone per adulti che il pannolino per bambini (nappy in inglese britannico).
A proposito di bambini, se le loro produzioni sono particolarmente abbondanti potrebbe venire a meno la funzione di contenimento dei pannolini. Per queste situazioni (toilet disasters) ci sono alcuni neologismi inglesi informali piuttosto divertenti.
Sono parole formate a partire da poo (o poop in inglese americano), la popò, a cui sono stati aggiunti dei nuovi affissi, noti come libfix, oppure la parte finale di parole che richiamano eventi disastrosi: poosplosion (da explosion), poonado (da tornado), poomageddon (con –mageddon, cfr. Sockmageddon!), apoocalypse (con –calypse, cfr. XPocalypse), poonami (da tsunami, che dà origine anche a tsunappy).
Ci sono anche shitastrophy e craptastrophy (da catastrophy, che è una grafia non standard di catastrophe), a conferma della grande flessibilità dell’inglese nel creare parole adatte a ogni circostanza. 😉
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Vedi anche: Low-poo, un prodotto di m…
L’oggetto numero 1 nella foto iniziale è un defecation collection device delle missioni Apollo, in italiano descritto come dispositivo per la raccolta delle feci.
Fonte delle poo(p) words: Release notes: parenting words (Oxford English Dictionary).
Licia:
Aggiungo i commenti di Paolo Attivissimo via Twitter:
In risposta al tuo dubbio: anche dagli astronauti italiani l’ho sempre sentito chiamare MAG. Ho sentito @astro_luca a volte nelle conferenze divulgative in inglese chiamarlo "diaper". L’oggetto n.1 nella foto è anche noto come FCB (fecal collection bag). airandspace.si.edu/multimedia-gallery/5161hjpg
Non bisogna dimenticare anche la famosa "Constellation Urion", o "costellazione di Orinone" blogs.discovermagazine.com/badastronomy/2009/09/10/constellation-urion/#.WoFliKjiZnI
Flavia:
Se perfino gli astronauti usano degli eufemismi – in questo caso delle sigle – per indicare i dispositivi per le funzioni fisiologiche, non si capisce perché in italiano sia tradotto con ‘pannolone’ che (a me) suona proprio come disfemismo.