Vi suggerisco di leggere Le parole per dirlo in italiano. Dove e come cercarle in rete di Giuseppe Palumbo per la rivista Tradurre.
La prima parte contiene riflessioni sull’evoluzione dei dizionari, non solo per quel che riguarda le caratteristiche ma anche il ruolo che ricoprono.
Nella seconda parte c’è una rassegna commentata di risorse per l’italiano che include dizionari di vario tipo: monolingui, specializzati, delle collocazioni, etimologici…
Corpora
Ho trovato molto utile anche la sezione sui corpora, con alcune indicazioni per chi non ha mai usato questi strumenti.
Non è stato incluso il corpus di libri in italiano di Google Ngram Viewer, presumo perché non si sa con che principi sia stato costruito e se sia veramente rappresentativo della lingua italiana. Con le dovute accortezze può comunque essere uno strumento utile per ricavare tendenze, in particolare indicazioni di tipo diacronico difficilmente ottenibili da altre risorse non specialistiche: trovate alcuni esempi e suggerimenti d’uso in Nuove funzionalità di Google Ngram Viewer.
I dizionari nei media
A proposito di dizionari, ultimamente sono usciti vari articoli sui 100 anni del Vocabolario Zingarelli, molto piacevoli perché ricchi di esempi di parole associate agli anni in cui sono entrate nell’uso. Esempi: Zingarelli, basta la parola e Da Tamarrata a Influencer, le nuove parole del vocabolario Zingarelli.
Alcuni giornalisti però fanno ancora confusione sul ruolo dei dizionari moderni che non sono prescrittivi (non “sanciscono”, non definiscono una “lingua ufficiale”) ma sono invece descrittivi: ne ho discusso in Polemiche di ferragosto: vu cumprà e vocabolari.
Vedi anche: Risorse lessicali per tradurre dall’inglese
zop:
Purtroppo i dizionari gratuti in rete sono un po’ datati, e a parte il caso Treccani, il più aggiornato è il Gabrielli, che sembra abbia reso disponibile l’ultima versione precedente a quella cartacea in libreria. Anche il Nuovo De Mauro è fermo al 2001, anche se la redazione sembra che lo stia integrando con nuove voci, ma per ora le marche son ospesso obsolete. Mentre il DISC è fermo al 2006, mi pare. Comunque i dizionari in rete non sfruttano, al contrario delle risorse a pagamento, le potenzialità del digitale, quindi le ricerche nei campi etimo, grammatica… o le interrogazioni per parola chiave nel testo della definizione, le ricerche complesse, le possibilità di estrazione più avanzate, le pronunce ascoltabili… e sono un po’ “monchi” da questo punto di vista. Invece tra le novità eclatatanti spero molto nel Battaglia, mastodonita opera con anche gli esempi storici dei lemmi, che sembra che verrà aggiornato e riversato in rete dall’accademia della Crusca, mi auguro con criteri lessicografici che tengano conto delle potenzialità della conusltazione digitale (pare che ci saranno addirittura le dtazioni delle accezioni). http://www.accademiadellacrusca.it/it/eventi/crusca-torna-vocabolario-lessicografia-dinamica-dellitaliano-post-unitario