Che ne dite del colanzo, “pasto della tarda mattinata costituito da una prima colazione ricca e variata, in grado di sostituire il pranzo”?
Non è una parola nuova: esiste da qualche anno, anche se non è per nulla diffusa. È un tentativo di trovare un’alternativa all’anglicismo brunch ma è poco probabile che riesca a sostituirlo, e non solo perché ci piacciono gli anglicismi ed è difficile scalzarne uno che è in uso da circa 50 anni.
Parole macedonia inglesi e italiane
Le maggiori perplessità che ho su colanzo riguardano il calco. È stata imitata la struttura della parola macedonia originale senza considerare che in inglese e italiano non si usano gli stessi meccanismi.
In inglese prevale la composizione con la parte iniziale della prima parola e la parte finale della seconda parola (breakfast+lunch), in italiano viene privilegiata invece l’unione della parte iniziale di una parola con una seconda parola che invece rimane intatta (ad es. mandarancio da mandarino+arancio, che ha anche il vantaggio del segmento –ar– comune a entrambe le parole, e apericena da aperitivo+cena).
Neologismi di (in)successo
Colanzo risulta anche poco trasparente e senza contesto credo sia difficile immaginare cosa descrive.
Mancano anche le altre caratteristiche che trasformano un occasionalismo in neologismo: cfr. l’analisi della parola macedonia webete, risultata invece subito molto efficace.
Quando si conia una nuova parola vanno inoltre considerate le assonanze ed eventuali associazioni o connotazioni negative che ne possono derivare, come evidenziano questi commenti ricevuti su Twitter:
@marisabaretti: senza contare che il suono porta con sé anche un’eco…sinistra, quella intestinale.
@Kweedado: mi è appena venuto un colanzo allo stomaco
Italiano vs itanglese
C’è comunque chi apprezza colanzo proprio perché non è un anglicismo. Esempio:
@squindon: È brutto, ma non più di brunch […] Detto che non amo in generale i neologismi, continuo a preferire una parola italiana benché nuova che una inglese, peraltro nuova anch’essa
E c’è invece chi ritiene che sia preferibile il prestito:
@ValerioPorcu: Ho sempre caldeggiato l’uso dell’italiano dove possibile, ma in questo caso voto brunch
@glihib124: Farà la fine di "fubbia"
@lonelytraveller: Per me [colanzo] è una trollata nei confronti di quelli come noi che si ostinano a usare l’italiano 😀
E voi cosa preferite? Brunch, colanzo… o il tradizionale pranzo della domenica? 😉
Vedi anche: Brainstorming e formazione dei termini in L2 (va evitata la tentazione di tradurre letteralmente!) e L’invasione degli anglicismi (distinzione tra forestierismi insostituibili, utili e superflui).
Fubbia è una parola macedonia proposta dal linguista A. Castellani in sostituzione di smog (smoke+fog → fumo+nebbia).
Definizione iniziale: brunch dal vocabolario Zingarelli.
Nautilus:
Parto dal commento “continuo a preferire una parola italiana benché nuova che una inglese”. Sono in completo disaccordo. La mia filosofia, per quanto riguarda quelle parole che nella nostra lingua non esistono, è: tra tutte le alternative preferisco quella che “mi” suona meglio. E brunch mi suona molto meglio di colanzo. Tra l’altro su brunch non ci sono possibilità di interpretazione della pronuncia, mentre in colanzo la z si presta al doppio suono (ad esempio, da Milanese io dico “kólantzó”, ma già un Comasco tenderebbe a dire kólandzó).
vinab:
Forse il tentativo di non usare brunch va apprezzato. Colanzo almeno ispira la curiosità, e per un pubblicitario ciò sarà un bene. Colapranzo? ricorda Colapesce, almeno ai siciliani. Colpranzo? sì vabbè, e anche collacena? Considerato tutto, forse va bene così. ma predico che non attecchirà quanto apericena
Mauro:
in italiano viene privilegiata invece l’unione della parte iniziale di una parola con una seconda parola che invece rimane intatta
E allora diciamo colapranzo 😀
Gio:
Personalmente, prediligo la melodia fonetica di una parola strutturata… in questo caso pur prediligendo l’italiano, la parola colanzo appare forzata a mio avviso è anche poco “melodica”… brunch è più immediata … anche più intuitiva.
Lele:
Acc… pensavo di averlo inventato io, “colanzo”. Definivo in questo modo, scherzosamente, quello che preparavo da mangiare per i bambini quando, la domenica, si alzavano tardi.
Al quale colanzo, ovviamente, seguiva, a metà pomeriggio, una sostanziosa “prenda”.
😉
Asandus:
Noooo, sono riusciti a italianizzare l’orrendo “brunch”. ‘Sta roba fa coppia con l’obbrobrioso “apericena”; chi s’inventa questi termini assurdi farebbe meglio a rimanere a dieta pane e acqua, anzi, anche senza pane, anzi, anche senz’acqua!
zop:
Ho notato che colanzo è abbastanza diffuso, e presente in molti locali non solo milanesi (il Tempio d’oro lo propone da almeno un decennio). Personalmente, a parte le legittime idiosincrasie personali, credo che abbia poco senso etichettare le parole come “belle” o brutte”, per dirla con Leopardi tutto dipende dall’uso e dall’abitudine. Per cui guardo ad apericena e colanzo in modo positivo, sono adattamenti, dal basso, che belli o brutti testimoniano un minimo di reattività e di capacità di coniare neologismi nostrani invece di ripetere a pappagallo tutto ciò che è inglese perché è considerato “figo”, con il risultato che gli anglicismi in 30 anni sono più che raddoppiati, costituiscono il 4/5% dei sostantivi del nostro lessico e sono sempre più frequenti e penetrati nella lingua comune.
Dioniso:
Noi in famiglia, scherzosamente, lo chiamiamo colapranzo.
John Dunn:
Sarei molto contento so ‘colanzo’ potesse arrivare in inglese per prendere il posto di ‘brunch’.
Carla Crivello:
Oggi, sul quotidiano La stampa, un articolo dal titolo “E la merenda sinoira diventò apericena” 😉 La “marenda sinòira”, in dialetto piemontese, era tradizionalmente una via di mezzo tra la merenda e la cena [sin-a].
Licia:
Grazie per tutti i contributi!
A me colanzo non convince anche per una questione di differenze culturali.
Parto dall’esempio di apericena, un concetto che ha caratteristiche sia dell’aperitivo che della cena nelle loro accezioni italiane. So che a molti non piace, ma attenzione a non confondere il concetto con la sua “etichetta”: è una parola formata perfettamente e non a caso si è dimostrata molto produttiva, cfr. Apericenone e parole (dell’ultimo) dell’anno.
Il brunch invece non è riconducibile né alla colazione né al pranzo italiani (che non sono equivalenti a breakfast e lunch) ma ha caratteristiche alquanto diverse, molto americane, sia per il tipo di cibo che per le modalità di consumarlo: è un prodotto di un’altra cultura, con connotazioni proprie. Colanzo mi sembra un’imitazione mal riuscita, come certi prodotti cinesi. 😉