Titolo di notizia italiana da un quotidiano nazionale:
Dopo varie critiche sui social, l’anglicismo waterfront è stato sostituito da lungomare. Nell’articolo però sono rimaste altre occorrenze, come le onde hanno sommerso anche il cantiere del nuovo waterfront di San Girolamo.
Waterfront è un anglicismo ricorrente nei media: si trovano notizie sui waterfront di Messina, La Spezia, Genova, Ancona, Cagliari, Trani, Portici, Nicotera… Il significato della parola però non viene spiegato: chi scrive dà per scontato che sia un concetto noto o comunque trasparente. Lo è davvero?
Waterfront in inglese
In inglese waterfront è una parola generica che identifica la zona di una città a ridosso del mare (o di un lago), in particolare l’area delimitata da porto, darsena, arsenale o altre attività commerciali o industriali marittime.
Non corrisponde quindi a lungomare, che è una strada o altro percorso panoramico che costeggia la riva del mare, e che in inglese può essere descritto come esplanade o promenade.
Waterfront in italiano
Come spesso accade agli anglicismi, mi pare che anche a waterfront sia stato attribuito un significato particolare e più specifico di quello che ha in inglese.
Da alcuni decenni in Italia la cosiddetta politica del waterfront indica la riqualificazione del porto cittadino e della fascia urbana immediatamente retrostante a cui vengono assegnate funzioni non mercantili “con elevato valore aggiunto” che migliorano il paesaggio, hanno il minimo impatto ambientale e attraggono attività e flussi turistici. Esempi: centri congressi, acquari, parchi di divertimento acquatici, musei marini ecc.
Perché non fronte mare?
Waterfront mi sembra però un anglicismo superfluo, visto che in italiano esisteva già da tempo fronte mare (o frontemare), che indica la zona di una città a ridosso del mare proprio come waterfront in inglese.
Si riscontrano occorrenze di fronte mare in testi di architettura e di pianificazione urbanistica e anche in cronache locali (ad es. il frontemare di Maratea, il fronte mare di Salerno, il frontemare di Ponente a Savona). Mi pare di capire che con frontemare si intendano soprattutto aree abitate ma è comunque una locuzione così generica che si sarebbe prestata anche per la risemantizzazione portuale.
In alternativa ci sarebbe anche fronte del porto, che però è forse penalizzato dalla connotazione “cinematografica” (in inglese il film di Kazan si chiama On the Waterfront).
In ogni caso l’anglicismo waterfront mi sembra non solo ambiguo (si confonde con lungomare) ma anche piuttosto ridicolo in contesti italiani, in particolare in titoli come questo:
Vedi anche: Ancora itanglese, sulla falsa percezione che gli anglicismi siano più precisi e più evocativi.
Fonti sulla politica del waterfront:
• Voce porto in Enciclopedia Treccani
• Voce porto in Enciclopedia De Agostini
• La città e i suoi mari. Il waterfront tra sostenibilità e governance
Mauro:
Concordo, ma almeno a Genova si usa waterfront veramente nel suo significato inglese e non per lungomare.
Rimane anglicismo superfluo, ma almeno non scorretto.
marcella mariani:
resto convinta che fronte mare e/o lungomare rendano benissimo il concetto, il resto é solo cavillo.
Andrea:
Si potrebbe benissimo dire “…distrugge il lungomare E il porto”, se si volesse essere precisi ai limiti del pignolo.
Licia:
Aggiungo qualche altro dettaglio nel caso le informazioni che ho dato nel post non fossero sufficientemente chiare.
La foto che illustra la notizia da cui ho preso spunto ha causato molte reazioni proprio perché è palese che si tratta di un lungomare, e cioè una strada o una passeggiata, e quindi non solo è ridicolo descriverlo come waterfront ma è anche errato perché si tratta di un concetto diverso (o comunque più ampio; inoltre, va considerato che in inglese un waterfront potrebbe anche non includere un lungomare).
A Bari però c’è anche il cosiddetto waterfront San Girolamo che è un progetto di riqualificazione di un quartiere affacciato direttamente sul mare. Tra le finalità del progetto, “incentivare attività economiche e sociali che concorreranno alla rigenerazione socio-economica del quartiere valorizzando aree demaniali dequalificate e sottoutilizzate (attività balneari, tempo libero, ristorazione, bacino nautico)”. Riguarda quindi non solo il lungomare ma anche la spiaggia, spazi verdi, viabilità, attività commerciali e la costruzione di un acquario.
Se si cerca waterfront San Girolamo Bari si trovano decine di migliaia di occorrenze. Waterfront San Girolamo è infatti il nome usato da media, politici e istituzioni locali.
Ho però trovato anche un’immagine della pianta del progetto, presumo pubblicata dal comune di Bari, dove si legge chiaramente Riqualificazione del fronte mare del litorale di S. Girolamo. Ulteriore prova che non è necessario ricorrere all’anglicismo waterfront!
(fare clic sull’immagine per visualizzare l’originale)
Qui sotto invece un esempio da un contesto americano. La zona colorata è il waterfront di Lynn in Massachusetts: