Inglese farlocco: PAW·CHEW·GO

Manifesto di una mostra a Milano, capitale dell’itanglese:

Testo manifesto: PAW·CHEW·GO Si legge paciugo. LET’S STAIN TOGETHER! Mostra mercato di illustrazione
via @Paoblog

È organizzata da PAW·CHEW·GO, un nome così insolito che è stato specificato che “si legge paciugo”. È un gioco di parole difficile da capire per chi non conosce l’inglese e ancora più fuorviante per chi invece lo parla, a partire dalla pronuncia. Paw infatti non si dice “pa” ma /pɔː/ e la sequenza che ne risulta si avvicina di più a “poociugo” che a paciugo.

Inglese da cani!

PAW·CHEW·GO è un esempio di inglese farlocco, parole assemblate da italiani per italiani senza verificare che abbiano veramente senso in inglese. Ho chiesto il parere di un madrelingua che mi ha risposto: “I’d have to ask my dog. What language is that?” 😉

L’insolita sequenza richiama infatti azioni canine: paw può essere il comando per farsi dare la zampa dal cane e chew fa pensare all’animale che rosicchia l’osso.  

Il verbo paw significa toccare con una zampa se il soggetto è un animale, se invece è una persona le connotazioni sono sessuali: vuol dire mettere le mani addosso, palpeggiare.

Dubito che gli ideatori del nome fossero consapevoli di queste accezioni. È un’impressione confermata dalle loro spiegazioni

  PAW / Toccare ⋄ Palpare: entrare a contatto con gli artisti e con quello che fanno.
  CHEW / Masticare: mangiucchiare qualcosa, rimuginare, assaporare e spizzicare lasciandosi ispirare da quello che si vede. Poi, al limite, sputare.
  GO / Andare: come si fa a Milano: andare da qualche parte. E più in generale muoversi, lasciarsi trascinare e amare il movimento del luogo e dell’evento.

A quanto pare il processo creativo (“si partì da pochi verbi”) ha seguito alcuni passaggi simili alla creazione di un acronimo inverso:
1 – scelta della parola italiana, paciugo
2 – “anglicizzazione” delle sillabe italiane in paw, chew, go
3 – costruzione di un significato attorno alle parole inglesi

Il risultato è piuttosto pretenzioso e poco efficace: un nome dovrebbe essere accattivante e facile da ricordare e da pronunciare senza dover ricorrere a spiegazioni. Invece PAW·CHEW·GO non è trasparente, è ambiguo e poco significativo: è proprio un gran paciugo!
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Vedi anche:
Yessss… We can…e!! (un altro ibrido itanglese)


Paciugo è una parola dell’italiano settentrionale. Il significato originale di fanghiglia o poltiglia di acqua e terra si è ampliato per indicare più genericamente qualsiasi insieme appiccicoso di sostanze liquide e semiliquide. Ha poi acquisito anche l’accezione di pasticcio, confusione, disordine. Nel mio idioletto il registro è familiare ed è una parola che associo quasi esclusivamente ai bambini.

È così anche per voi? 
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13 commenti su “Inglese farlocco: PAW·CHEW·GO”

  1. Licia:

    Aggiungo che anche la frase let’s stain together non è molto convincente. Se il verbo stain (macchiare) descrive un’azione compiuta da una persona, richiede il complemento oggetto. È quindi diverso dal verbo paint (dipingere, pitturare) che invece prevede la costruzione sia con che senza oggetto: possiamo dire sia let’s paint together che let’s paint a picture together. Anche i verbi italiani corrispondenti hanno un comportamento simile.

  2. Nautilus:

    Sì, certo, così anche per me. Si usa con i bambini, spesso ricorrendo al verbo paciugare, e ha una connotazione sempre positiva.

    Però non posso non pensare al gioco di parole di cui ci hai riferito. Cosa vuoi che dica? Quando pensi si fosse già toccato il fondo ti rendi conto di essere stato un ottimista. Fatico ancora a credere che qualcuno possa aver creato una bestialità del genere.

  3. Lele:

    Pur non essendo genovese, riporto un’ulteriore accezione di “paciugo” (in questo caso culinaria) nel dialetto che Fabrizio De André utilizzò nella canzone Creuza de mä (e omonimo disco del 1984), traducibile con “pasticcio”.

    E a ‘ste panse veue cose ghe daià
    cose da beive, cose da mangiä
    frittûa de pigneu giancu de Purtufin
    çervelle de bae ‘nt’u meximu vin
    lasagne da fiddià ai quattru tucchi
    paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi

    (trad.)
    E a queste pance vuote cosa gli darà
    cose da bere, cose da mangiare
    frittura di pesciolini, bianco di Portofino
    cervelli di agnello nello stesso vino
    lasagne da tagliare ai quattro sughi
    pasticcio in agrodolce di gatto

    Notevole anche la descrizione del gatto come “lévre de cuppi” (lepre di tegole) 🙂

  4. Mauro:

    @ Lele

    Giusta osservazione.
    Paciûgu in senso culinario ormai non è quasi più usato neanche in dialetto, ma del resto De André in quel disco aveva fatto anche ricerca filologica dialettale e usato un dialetto più vecchio, meno italianizzato di quello che si parla normalmente oggi.

  5. Chris:

    Devo dire come madrelingua che la cosa piu’ strana di questo e’ “Let’s stain together!”. Per me “stain” ha un senso di sporcare qualcosa e di certo non si migliora niente per averlo “stained”, neanche un cane 🙂

  6. Asandus:

    Mi sa tanto che il paciugo l’hanno fatto con quel manifesto – compreso lo “stain” nel significato citato da Chris. Mi chiedo perché tanta gente sia così italofoba da dover scrivere p[CENSURA]te in farlocchese stretto pur di non utilizzare la nostra ormai millenaria lingua.

  7. Nautilus:

    @ Mauro

    In Genovese paciugo ha la stessa connotazione solo positiva che c’è qui in Lombardia?

    Il paciugo riferito a persona da noi è spesso sostituito da pastrugno. Pastrugno e pastrugnare hanno però un ventaglio di utilizzi molto più ampio, quindi non sono esattamente sovrapponibili.

  8. Mauro:

    @ Nautilus

    Nì.
    Nel senso che in teoria è come l’italiano pasticcio, cioè lievemente negativo ma anche dipendente da tono e contesto, ma nell’uso comune odierno è più che altro positivo, affettuoso.

  9. Indomita Utopia:

    @Licia Ottimo reverse naming! Molti copywriter si cimentano con nomi e slogan in inglese non conoscendo la lingua abbastanza bene per poterlo fare. Creazioni basate sulla pronuncia di parole inglesi somiglianti ad altre italiane o viceversa (come in questo caso), sono richieste peraltro anche dal committente, la cui ignoranza d’inglese è pari a quella del creativo, se poi sceglie a paga questi lavori.
    @MAURO anche per me paciugo (nelle varie declinazioni) e anche il verbo paciugare significano pasticciare,sbrodolare, sporcare, inzaccherarsi.
    @LELE il gatto come “lepre dei coppi” è stupendo! Poesia pura! Andava tradotto così e non come “gatto”.

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