Cosa vi suggerisce il nome Milano Ride, evento in programma dal 22 al 24 settembre, associato ai marchi Vodafone e Radio DeeJay e rivolto a un pubblico italiano?
Se avete pensato a un festival della comicità avete sbagliato. Milano Ride è un evento “per gli amanti delle due ruote in tutte le sue declinazioni”. Ride quindi non è una parola italiana ma inglese, in questo contesto la corsa in bicicletta. Milano si conferma capitale dell’itanglese!
Interpretazioni alternative: parole
La prima impressione è quella che conta e sarei curiosa di sapere se chi ha scelto il nome ibrido Milano Ride ha considerato le possibili interpretazioni alternative, sia per le comunicazioni scritte (canale grafico-visivo) che orali (canale fonico-acustico).
In un contesto italiano la parola Milano ci condiziona a leggere come italiana anche la parola che segue, soprattutto se ne ha l’aspetto. Il simbolo usato nel logo, una M tridimensionale, è troppo astratto e non spinge chi legge ad associare ride a una manifestazione ciclistica.
Anche una comunicazione orale, ad es. alla radio, potrebbe risultare ambigua: è probabile che ride venga sentito come l’anglicismo più comune ma di diverso significato raid. Una percezione scorretta può poi penalizzare l’eventuale ricerca di informazioni online.
In Globalizzazione e pronuncia di nomi di prodotti ho descritto altri esempi di possibili interpretazioni indesiderate di cui si deve tenere conto in contesti multilingui.
Interpretazioni alternative: immagini
Anche grafica e simboli stilizzati possono causare interpretazioni indesiderate, spesso impensabili per chi li ha ideati o scelti. Quando ho visto questo logo, ad esempio, ho pensato a uno scarabocchio:
Non avevo capito che il ghirigoro rosso rappresenta invece l’elemento caratterizzante della ministra dell’istruzione, i capelli.
Altri esempi di grafica ambigua in Oggetti, concetti e segni nelle interfacce e Simbolo arbitrario, concetto poco chiaro.
Decodifica aberrante
Quelli che ho appena descritto sono esempi di decodifica aberrante: avviene quando la comprensione del messaggio da parte del destinatario non corrisponde alle intenzioni comunicative dell’emittente. Si può avere un’interpretazione distorta o errata quando emittente e destinatario usano codici diversi che assegnano significati diversi agli stessi significanti: qualche dettaglio in Animali volanti e decodifiche aberranti.
Per questo post ho preso spunto da tweet di @RobertoGotta (Milano Ride) e @ilrere (logo Valeria Fedeli).
Paoblog:
Verissimo, appena visto il logo ho pensato ad un qualcosa legato alla comicità, dopo di che mi sono cadute le braccia.
Nautilus:
Che poi, a guardare bene, anche il logo non è fatto esattamente a regola d’arte. Osserviamo i tratteggi. Il primo in alto è corretto, ma quello subito sotto nel punto di raccordo è visibilmente errato. Forse questo progetto è stato curato tutto con troppa superficialità.
Sulla parte di decodifica, che è ovviamente quella principale, mi sembra che l’aggettivo “aberrante” sia davvero indicato.
Vinab:
Se proprio volevano, dovevano fare “Milan-Ride”, che cmq oralmente si confonde con Milan-Raid.
A me Milano Ride ha fatto venire in mente il vecchio motto di spirito liceale:
A[b]BonnDanteMente – ABerlinoPetrarcaDiceLaVerità
e cercavo un corrispondente simmetrico tipo “e RomaPiange”.
Mi torna in mente anche, dal liceo classico:
Eschilo signori, che qui si Sofocle: ma attenti, che le scale sono Euripide.
Ciao!
Watkin:
Io appena ho visto il logo della Fedeli ho pensato ad un pelo pubico… (in effetti è un po’ corto per essere un capello)
Indomita Utopia:
@Licia 1. MilanoRide Condivido in pieno quello che hai scritto ma è il committente che sceglie il nome 2. Pittogramma della ministra Fedeli. Non ci posso credere! Dalla dicitura “Ministra dell’istruzione, ecc.” capisco che è una cominicazione ufficiale e i suoi riccioli rossi, seppur fortemente caratterizzanti, costituiscono un elemento troppo “frivolo” per essere appropriati. In un contesto personale, omettendo “Ministra, ecc.” invece potrebbe andare bene.
Rere:
@Watkin
La tua è decodi-f!ca.
Gianc.:
Quando, tempo fa, il centro di Milano fu reso a traffico limitato, trovai sui giornali varie foto di cartelli di limitazione del traffico (di quelli attivi, a led) con su scritto:
Area
C attiva
Con uno spazio minimo tra C e a
E anche qui ho avuto seri problemi di decodifica!