10 anni di #hashtag!

#Hashtag10

Oggi si festeggiano 10 anni di hashtag perché il 23 agosto 2007 con questo tweet è nata l’idea di usarli su Twitter:

@chrismessina: how do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp [msg]?

Ormai hashtag è anche una parola del lessico italiano che in poco tempo è uscita dall’ambito specifico dei social media e si è diffusa rapidamente in molti altri contesti, anche in senso figurato (ed è molto amata dai politici!).

Contribuisco alla giornata con una breve e personale cronologia dell’evoluzione del concetto di hashtag ricavata dai post che gli ho dedicato in questi anni.

2012

Hashtag è parola dell’anno negli Stati Uniti con il significato che tutti conosciamo di parola (o combinazione di parole) preceduta e contrassegnata dal simbolo # che le consente di essere usata come chiave di ricerca. Twitter però le attribuiva ancora un significato diverso da quello della maggior parte degli utenti, sia in inglese che in italiano: in #hashtag, parola e simbolo ho descritto origine del termine e differenze d’uso.

Beethoven che dice IO METTEVO # DAVANTI ALLE COSE PRIMA CHE DIVENTASSE FIGO in questa vignetta un meme molto diffuso che però fa confusione tra due simboli diversi:
diesis e cancelletto # 

2013

In inglese hashtag è ormai entrato anche nelle conversazioni orali, un uso colloquiale che si riscontrerà poi anche in italiano con modalità simili: dettagli in Nuova “punteggiatura vocale”: hashtag.

Si diffondono anche neologismi come bashtag e hashtag fail che descrivono nuovi usi molto “social”.

Intanto ci sono alcuni tentativi di trovare un’alternativa italiana all’anglicismo, che però è ormai già ben radicato e insostituibile: esempi in #TrovaUnaParolaItalianaPerHashtag

2014

In italiano si notano sempre più usi figurati e nuove metafore, come hashtag=indirizzo, hashtag=luogo virtuale, hashtag=evento, che indicano un’evoluzione del concetto: ne ho discusso in Le nuove collocazioni di hashtag.

mi sento seguito - Magnasciutti
  (vignetta di Fabio Manasciutti via @FabioPariante)

I mondiali di calcio fanno conoscere al grande pubblico gli hashflag, creati per occasioni speciali e a cui sono temporaneamente associate #Hashtag10emoji, ad es. solo oggi #Hashtag10 usato in Twitter fa apparire un cancelletto con un palloncino. Altri esempi in Il variopinto mondo degli #hashtag, con indicazioni di alcuni strumenti per rilevare le tendenze d’uso e alcuni metahashtag usati per commentare gli hashtag. 

In italiano ci si interroga sull’uso dell’articolo e sull’ortografia: dettagli in Lo hashtag, l’hashtag e #ashtag.

2015

Uno studio americano conferma che gli hashtag non hanno più solo funzione di categorizzazione (ad es. #meteo) ma anche di commento (ad es. #simuoredalcaldo), con modalità d’uso che ho descritto in Tipi di #hashtag.

historic hashtags

2016

Twitter ha aggiornato la propria documentazione inglese e ora attribuisce ad hashtag lo stesso significato usato dagli utenti: ho monitorato l’evoluzione in #hashtag, parola e simbolo. Nei media italiani però c’è ancora chi confonde o considera sinonimi il simbolo # (cancelletto) e le #parolechiave (hashtag) che consente di formare. 

2017

In inglese hashtag si è rivelata una parola molto produttiva che continua a dare origine a neologismi. Anche in italiano sono state coniate parole nuove ma con meccanismi diversi: esempi in Da hashtag ad hashmeal.


Vedi anche: 
♦  # nomi inglesi del cancelletto #    
♦  A proposito di Twitter (altri neologismi)


Aggiornamenti

Gli hashtag hanno un ruolo sempre più rilevante per organizzare, promuovere e coordinare azioni di sensibilizzazione, aggregazione, mobilitazione e protesta, un fenomeno che in inglese prende il nome di hashtag activism, descritto in Slacktivism, clicktivism e altri attivismi digitali. Succede però che ci sia chi si appropri degli hashtag popolari e li usi per scopi diversi da quello previsto, un fenomeno noto come hashtag hijacking: dettagli in Crowdturfing, hashjacking e altre attività malevole.

Un altro fenomeno peculiare di Twitter per argomenti “in tendenza” di cui si discute per più di un giorno è quello di hashtag con refuso che prevalgono sulla forma corretta. C’entrano gli algoritmi di Twitter, come evidenziato in Il curioso caso degli hashtag con errore.