Turismofobia, sostantivo femminile: avversione o intolleranza esagerate verso i turisti.
Sembra un neologismo italiano ma in origine è una parola spagnola pronunciata turismofóbia. È nata in ambito accademico e poi se ne sono appropriati i media per descrivere l’ostilità crescente dei residenti nei confronti dei visitatori, fenomeno che si è acutizzato nell’estate 2017.
Al turismo vengono attribuiti sovraffollamento dei luoghi di interesse e dei mezzi di trasporto, danni all’ambiente (ad es. causati dalle navi da crociera), comportamenti irrispettosi o illeciti (ad es. causa ubriachezza), indisponibilità di abitazioni per le persone del luogo (per i proprietari è più lucrativo affittarle ai turisti) e altri disagi.
Negli ultimi mesi a Barcellona, Maiorca, Ibiza e altri luoghi molto frequentati la tourismofobia si è concretizzata in manifestazioni di protesta, scritte ostili sui muri (ad es. TOURISTS GO HOME) ed episodi di aggressioni e vandalismo (ad es. sono state bucate le ruote di pullman e biciclette usati dai turisti).
vignetta: Ferran Martín
Ortografia di turismofobia!
Vari media italiani hanno usato il neologismo turismofobia per le notizie dalla Spagna, ricollegabili anche a proteste recenti fatte a Venezia contro le navi da crociera. Ho notato però che alcuni hanno usato la grafia turismo-fobia, con un trattino che non è previsto dall’ortografia italiana ed è del tutto inutile per l’elemento formativo fobia, molto produttivo e facilmente identificabile all’interno delle parole.
Presumo abbiano scopiazzato, senza riflettere, da articoli in inglese dove la parola spagnola è stata adattata in tourism-phobia per questioni di pronuncia e di grafia. In inglese infatti la sequenza di consonanti smph risulterebbe ostica, mentre in italiano e in spagnolo non c’è questa difficoltà grazie alla sillaba* finale di turismo che termina in vocale.
Overtourism
[Aggiornamento] Tra le parole inglesi del 2018 è emerso un concetto correlato: overtourism, la presenza eccessiva di turisti (pressione turistica) in località famose che ha come conseguenza danni ai monumenti e all’ambiente e disagi per i residenti. Immagino che ne sentiremo presto discutere anche in contesti italiani.
* In C’è rima e rima alcune differenze tra sillabe italiane e inglesi.
Paolo:
i selfie stick sono la morte!