Ho trovato molto divertenti le pubblicità del nuovo catalogo IKEA che fanno il verso ai complottisti e ai programmi come Voyager (“Kazzenger”!).
Li trollano abilmente in tutti gli aspetti, anche lessicali, stilistici e di registro, come si può vedere in questo esempio, Alieni: ispirazione o cospirazione?
La mia frase preferita è “non un gatto coccoloso, non un gatto puccioso, ma un gatto minaccioso” che sfrutta la figura retorica del parallelismo (o isocolo o parisosi), realizzata con la ripetizione di un gatto a inizio frase (cfr. anche anafora) e tre aggettivi in –oso a conclusione.
Il neologismo puccioso
Credo che il significato dell’aggettivo puccioso sia noto: carino, tenero, adorabile, che viene voglia di spupazzare. È usato soprattutto per gattini e altri cuccioli, non solo reali ma anche disegnati, di peluche ecc. Si trovano centinaia di migliaia di occorrenze eppure è un neologismo non ancora registrato dai principali dizionari di italiano.
Puccioso ci ricorda la grande produttività del suffisso –oso (quello di petaloso!) ma l’aspetto per me più interessante è che il significato dell’aggettivo è subito intuibile anche se non si è mai sentito prima. Si associa facilmente a ipocoristici come Pucci, Cicci e Ciccio e al suffisso –uccio che è tipico dei vezzeggiativi. Penso intervengano anche aspetti onomatopeici o fonosimbolici.
Etimologia di puccioso
L’origine di puccioso non è chiara ma è molto probabile derivi dalla reduplicazione pucci pucci del baby talk usato per rivolgersi ai bambini piccoli (che sono quasi tutti pucciosi!).
A qualcuno però puccioso ricorda i Pucchu, personaggi del cartone animato giapponese (anime) Excel Saga – Animazione Sperimentale Insensata. Sono “alieni a metà tra piccoli e morbidi orsacchiotti e il Pokémon, in realtà particolarmente malvagi. Usano la loro tenerezza per tendere trappole agli esseri umani e succhiare loro la vita” (Wikipedia). Nel doppiaggio italiano ripetono “pucciu, pucciu”:
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Un altro riferimento giapponese: a quanto pare puccioso è usato nelle traduzioni italiane dei manga per rendere l’aggettivo kawaii, usato come esclamazione o per descrivere animali o persone particolarmente teneri e adorabili (cfr. cute in inglese).
Indipendentemente dall’origine e dal concetto che rappresenta*, puccioso è una parola efficace e ormai molto diffusa che ha superato la fase di occasionalismo e ha già dato origine al sostantivo pucciosità e all’avverbio pucciosamente. È tra le Parole più segnalate all’Accademia della Crusca e immagino che verrà presto inclusa nei dizionari.
[Altri riferimenti nei commenti qui sotto]
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* Non credo vedrete altri gattini pucciosi qui nel blog!
Anche il sostantivo complottista non è ancora stato incluso in tutti i dizionari, ad es. il Vocabolario Treccani per ora lo registra solo tra i neologismi, “chi o che ritiene che dietro molti accadimenti si nascondano cospirazioni, trame e complotti occulti”, eppure è attestato almeno dal 1990.
Potete vedere le altre pubblicità “complottiste” di IKEA in I segreti nascosti nei cataloghi IKEA.
Vedi anche:
♦ IKEA o Il Signore degli Anelli? (quiz sui nomi dei prodotti)
♦ Glossario IKEA → inglese!
Fabrizio Bartoloni:
Forse collegato al “puccettone” con cui il personaggio di Calboni apostrofava Fantozzi nella saga?
https://it.wiktionary.org/wiki/puccettone
https://it.wikipedia.org/wiki/Geometra_Calboni
https://www.youtube.com/watch?v=gr3WuFdD0O8
Claudia Ortenzi:
Io ho sempre pensato che avesse a che fare con Poochie, il cagnolino puccioso della Mattel, con tanti pucciosissimi accessori! Ha segnato la mia infanzia…https://youtu.be/GOpA2em9tUg
Fabrizio Bartoloni:
Come ho già scritto su Twitter, sospetto l’aggettivo tedesco “Putzig” sia il principale indiziato come origine del nostro “puccioso” e termini correlati:
https://en.wiktionary.org/wiki/putzig#German
Nautilus:
Puccioso io l’ho scoperto solo adesso 😀
Daniele A. Gewurz:
@Fabrizio, hai anche un’ipotesi su come possa essere arrivato dal mondo germanofono a qui? C’è qualche film/trasmissione televisiva/altro che possa avercelo portato?
Licia:
Grazie a tutti per i riferimenti e i commenti. Aggiungo che in inglese americano pooch vuol dire cane e che l’origine non è nota. Non credo comunque che l’esistenza di parole simili in più lingue implichi un etimo comune ma penso invece che sia una conferma che sottintendono gli stessi aspetti fonosimbolici.
Fabrizio Bartoloni:
@Daniele, purtroppo non ne ho idea, però Licia ha ottimi traduttori e traduttrici di tedesco fra i lettori del suo blog e confido possano confermare o smentire la mia ipotesi e magari trovare un filo conduttore.
Matteo:
Secondo me l’assonanza tra “putzig” e “puccioso” è puramente casuale e l’italiano “puccioso” potrebbe derivare invece da “pucci” (pucci pucci), che mi sembra ancora diffuso nella nostra lingua, o comunque compreso dalla maggior parte dei parlanti (correggetemi se è solo una mia impressione). “Putzig” è un aggettivo che ha almeno due secoli e mezzo di vita, già attestato nel dizionario dei fratelli Grimm anche con la grafia alternativa “butzig”, il che riconduce a una delle sue possibili etimologie: Butze = coboldo, folletto. Non sono sicurissimo, ma potrebbe non esserci una perfetta aderenza semantica tra “putzig” e “puccioso”, poiché il primo propriamente indica qualcosa di buffo, carino, divertente, mentre una delle caratteristiche semantiche preponderanti di “puccioso” mi sembra la tenerezza.
Nautilus:
L’altro ieri abbiamo fatto un giro per castelli su in Lettonia e mia moglie se ne è uscita con alcuni modi scherzosi con cui i Lituani creano delle parole lettoni. Parole quasi sempre fittizie ma dal suono realistico (le due lingue sono in parte mutuamente intelligibili*).
Così, a un certo punto, è saltata fuori questa cosa del “pūkis baisulis”** che letteralmente significa “gattino orribile”, ma che in Lettone indica un drago mitologico.
Dopo aver letto questo post la domanda su quel “pūkis” è stata inevitabile. Ho dunque scoperto che in Lituano la parola “pūkis” è usata per indicare quei gattini soffici soffici che sono appunto… pucciosi. Ecco l’origine del vocabolo, che è a mio avviso è la cosa più interessante ai nostri fini. Pūkis deriva da pūkas, che significa lanugine.
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* Lituano e Lettone sono le uniche due lingue del ceppo baltico, a cui si possono aggiungere alcune varianti come il Samogiziano nel nordovest della Lituania e il Latgallico nell’est della Lettonia
** per la grafia lettone del nome e un po’ di info si veda questo link di Wikipedia: https://lv.wikipedia.org/wiki/P%C5%AB%C4%B7is_Baisulis
Fabristol:
Condivido commento di Claudia: quando ho cominciato a leggere post non ho potuto fare a meno di pensare ai Poochie degli anni 80. E forse potremmo provarlo proprio cercando di capire quando è stata la prima occorrenza di questo termine. Aggiungo che nel famoso fumetto di Leo Ortolani, RatMan, il personaggio principale ha un pupazzo che si chiama Puccettino molto famoso nel mondo dei geek italiani.
Antonella:
Complimenti per questo ennesimo contributo interessante, Licia!
Se volessi contattarla in privato per questioni lavorative su potenziali corsi di formazione, quale mail o canale dovrei usare?
Grazie mille.
Licia:
Grazie Antonella!
Ho inviato i miei contatti via email.