Se il frigorifero fa rumore, c’è da preoccuparsi? Dipende: alcuni rumori sono del tutto normali. Ecco come li identifica l’azienda tedesca Miele nei suoi manuali di istruzioni in tedesco:
Nella prima colonna (rumori del tutto normali) sono state usate delle onomatopee, poi descritte con i verbi sostantivati corrispondenti nella seconda colonna (origine del rumore). E in altre lingue?
Localizzazione dei rumori
Ho confrontato la tabella dei manuali originali in tedesco con quella in italiano (e inglese) per vedere se erano state mantenute le stesse voci fonosimboliche o se erano state adattate. Ecco cosa ho scoperto:
tedesco | inglese | italiano |
Brrrrr … | Brrrrr… | Ronzio |
Blubb, blubb … | Blub, blub…. | Gorgoglio |
Click … | Click…. | Clic |
Sssrrrrr … | Sssrrrrr…. | Fruscio |
Knack … | Crack… | Scricchiolio |
Si nota subito che nella versione italiana non ci sono onomatopee ma descrizioni dei rumori.
Questa scelta non mi sorprende perché tradizionalmente le istruzioni italiane sono impersonali (cfr. Tu, voi o infinito?) e probabilmente chi ha tradotto ha ritenuto le onomatopee troppo informali e incongruenti con lo stile e il registro italiani, quindi le ha localizzate.
Rumori (quasi) senza parole
Anche Electrolux AEG ha usato onomatopee ma con uno stratagemma di internazionalizzazione che evita la traduzione e cerca di ovviare alle inevitabili differenze tra una lingua e l’altra:
A ogni rumore è associata una sua manifestazione di cui tutti dovrebbero avere esperienza diretta e la grafia della voce fonosimbolica che lo rappresenta diventa così meno rilevante. Non importa quindi che il GLU GLU italiano sia reso con BLUBB perché si riesce comunque a interpretarlo correttamente grazie all’analogia del vino versato in un bicchiere e alla familiarità con le convenzioni dei fumetti.
Ho invece qualche dubbio che i simboli e l’ordine in cui appaiono in sequenza nell’intestazione comunichino senza ambiguità il messaggio che non ci si deve preoccupare:
È stato scelto di presentare prima OK con segno di spunta + orecchia (effetto), poi onde sonore, poi frigo che emette tutti i rumori contemporaneamente (causa), una “sintassi” da destra a sinistra che per i parlanti di alcune lingue potrebbe risultare poco intuitiva.
Vengono in mente i limiti di emoji e di altri sistemi ideografici usati come linguaggi visuali di comunicazione globale, già evidenziati in Emoji, tra segni, gesti e sistemi di scrittura e in Emoji al volante, sintassi importante!
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Altri post in tema istruzioni e localizzazione:
♦ Tu, voi o infinito?
♦ Avvertenze dettagliate
♦ Quando localizzare = eliminare
♦ hmm, mmm, mmh, uhm, ehm…
♦ Manuali di stile e funzione del testo
Spunti e fonti: istruzioni Miele via @OlivierOrOliver e da manuali facilmente reperibile online; istruzioni Electrolux via @maennig.
Massimo S.:
L’adattamento scelto per l’italiano mi pare la scelta più saggia, tanto più che la gran parte dei termini italiani usati sopra per l’adattamento sono essi stessi onomatopeicamente evocativi dei ‘rumori’ che devono significare o richiamare, a differenza delle onomatopee straniere che potrebbero risultare poco familiari e comprensibili ai più.
Massimo S.:
Scherzosamente potrei dire che hisss! potrebbe evocare a certi parlanti italiani meridionali (e a me evoca…) non un sibilo di normale funzionamento del frigorifero, ma un allocutivo dialettale: “iss(o) è stato!” (è stato lui!) “iss(o), ess(a) e ‘o malamento” (cioè il protagonista positivo della cd. sceneggiata che si affianca al personaggio femminile e si contrappone al cattivo): vuol dire che non devo preoccuparmi se l’elettrodomestico comincia a parlare napoletano?
“Brrr!”, poi, non mi evoca certo il suono che manda un gatto che fa le fusa, ma il balbettio di chi sente molto freddo,e così via.
Oppure bisogna lasciar perdere le scritte e concentrarsi sulle sole figure e sui suoni che riescono a evocare e rimanere tranquilli se il frigorifero nuovo, magari pagato tanti soldi, ronza come un insetto o ronfa come un gatto o soffia e sibila come un ferro da stiro a vapore…
Alesatoredivirgole:
A primo impatto non mi sono dispiaciute, anche se avrei invertito le immagini: sulla sinistra avrei messo il frigorifero e sulla destra i vari rumori corrispondenti (insetto, interruttore, ecc).
Carino ma in ogni caso difficile da applicare e tradurre.
Chi lo può mai dire, magari tra qualche anno troveremo nei libretti istruzione delle nostre auto troveremo frasi come queste: la “BRUM” del “M” ha un “PSS” nella “MM” e noi l’aggiusteremo con il “GNAM GNAM GNAM”.
Chissà quali traduzioni potrebbero nascere… 😉
Licia:
@Massimo, l’associazione immagine+fumetto serve proprio a chiarire che si tratta di una convenzione che va interpretata come tale e che prevale su eventuali informazioni diverse.
@Alesatoredivirgole 😀
Ne approfitto per aggiungere una poesia di Nabokov riportata in Life, Love, Lolita. È intitolata The Refrigerator Awakes e inizia con questi versi:
Crash!
And if darkness could sound, it would sound like this giant
waking up in the torture house, trying to die
and not dying, and trying
not to cry and immediately crying
that he will, that he will, that he will do his best
to adjust his dark soul to the pressing request
of the only true frost,
and he pants and he gasps and he rasps and he wheezes:
ice is the solid form when the water freezes;
a volatile liquid (see "Refrigerating")
is permitted to pass into evaporating coils,
where it boils
which somehow seems wrong
and I wonder how long
it will rumble and shudder and crackle and pound.
[via Twitter]