Alcuni titoli di prima pagina del 10 gennaio 2017:
Il Ministero degli Interni ha dato notizia dell’inquietante vicenda di cyberspionaggio in Arrestate 2 cyber-spie. Si legge che le attività criminali avevano finalità di cyberspionaggio e che nel mirino delle cyber-spie c’erano soggetti che gestiscono la funzione pubblica o interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche.
Nuovo significato di cyber
L’articolo è una conferma che ormai anche in italiano l’elemento formativo cyber (ma non l’alternativa ciber) ha assunto una nuova accezione di “relativo alla sicurezza [nazionale] finalizzata alla protezione da tentativi di violazione o attacchi di tipo informatico”, che è mutuata dall’inglese americano.
Questo neologismo semantico però non è ancora registrato dai vocabolari. La nuova accezione di cyber andrebbe aggiunta a quelle preesistenti di
1 “attinente alla cibernetica”
2 “relativo alla realtà virtuale e a Internet”
Andrebbero forniti inoltre esempi d’uso e indicazioni di pronuncia: si dice /ˈʧiber/ o /ˈsaiber/?.
Non tutti i comunicatori hanno recepito la nuova accezione, perlomeno a giudicare da alcuni sinonimi a cui ricorrono i media. Fa sicuramente un errore chi, per evitare ripetizioni. descrive la vicenda usando locuzioni come crimini cibernetici, spionaggio cibernetico o sicurezza cibernetica: in questo contesto la cibernetica non c’entra nulla!
Altri dettagli in Anglicismi governativi: cyber security e in Cyber, nuovo sostantivo americano
Aggiornamento novembre 2018: nel nuovo post Perché Cyber Monday non è “ciberlunedì” alcune perplessità su un comunicato del Gruppo Incipit (Accademia della Crusca).
Tra i metodi fraudolenti usati dalle cyberspie c’era anche lo spear phishing, metafora informatica di pesca descritta in Con il whaling abboccano i pesci grossi.
Andrea:
Perché una nuova accezione “relativo alla sicurezza nazionale” ?
Mi sembra che venga ancora usato nella accezione 2, in senso lato di “cyberspazio” (quindi in un accezione larga che include internet ma anche i telefonini o qualsiasi elemento altamente tecnologico e connesso).
Si tratta sempre di reati relativi alle nuove tecnologie, se fosse per esempio il trafugamento di documenti cartacei anche relativi alla sicurezza nazionale non si parlerebbe di cyber-spionaggio.
Se invece si scoprisse una azienda privata che spia un altra azienda privata violando i suoi server tramite internet penso si parlerebbe sempre di cyber-spionaggio anche se venisse semplicemente trafugata la ricetta delle nuove merendine.
Semplicemente se è in gioco la sicurezza nazionale si da più enfasi che per le merendine 🙂
Licia:
@Andrea, prova a leggere anche i due post precedenti, Cyber, nuovo sostantivo americano e Anglicismi governativi: cyber security! 🙂
Paoblog:
Al di là dell’aspetto linguistico, sempre interesante, al solito l’affare si sgonfia.
Vedi l’articolo di Paolo Attivissimo: http://attivissimo.blogspot.it/2017/01/quei-titoloni-su-draghi-renzi-e-monti.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+Disinformatico+(Il+Disinformatico)
Andrea:
@Licia
Letti i post, ma sono capoccione e continuo a pensare che “cyber” non sia associato alla “sicurezza nazionale” ma abbia una accezione più generica.
Vedi per esempio
http://www.zdnet.com/article/it-security-breaches-why-users-shouldnt-take-all-the-blame-anymore/
e articoli simili.