Media allarmati per il presunto permissivismo del presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini sul congiuntivo. Qualche esempio dei titoli che hanno contribuito a scatenare reazioni indignate sui social:
L’unica fonte è un’intervista al Corriere della Sera, Congiuntivo in calo, nessun dramma. La Crusca: la lingua è natura, si evolve, malamente titolata e fraintesa da chi ha protestato.
Vi invito a leggerla perché Sabatini non ha annunciato l’estinzione del congiuntivo e non ha sdoganato alcun errore. Ha invece ricordato che le forme stigmatizzate come “se mi chiamavi, venivo ad aiutarti” in realtà sono in uso fin dai tempi di Dante, e che spesso la scelta tra indicativo e congiuntivo è stilistica (registri diversi, usi diversi).
Anche Giuseppe Antonelli in Il congiuntivo è vivo e ha la pelle dura ha ridimensionato gli allarmi: gli errori non mancano ma tutti gli indizi confermano che il congiuntivo non corre rischi.
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In tema:
♦ Grammatica, variabilità e norme interiorizzate sulla rigidità delle regole scolastiche legate a concezioni astratte della lingua, lontane dall’uso reale.
♦ Si dice o non si dice? Dipende sulla multidimensionalità della lingua – varietà diverse possono seguire regole diverse.
A proposito di errori, in un piccolo supermercato ho sentito una cassiera che diceva a una cliente: “Signora vadi, vadi pure”. A voce alta la sua perfida collega ha subito sentenziato: “FANTOZZIANA!”.
Licia:
Sabatini dedica alcune pagine all’uso del congiuntivo nel suo ultimo libro, Lezione di italiano (2016). Esordisce così: