ScholarsJob è un portale che dovrebbe favorire l’alternanza scuola lavoro nelle scuole superiori. È un progetto di Confsalform, una confederazione di sindacati con cui i ministeri dell’istruzione e del lavoro hanno firmato un protocollo di intesa.
È descritto in una presentazione dalla sintassi piuttosto approssimativa. Anche sul profilo Twitter si nota confusione sull’uso di maiuscole e spazi e sul plurale dei forestierismi. Da chi opera nel mondo della scuola ci si aspetterebbe invece più attenzione ai dettagli.
L’aspetto che colpisce di più però è il nome Scholars Job, un palese esempio di inglese farlocco. Nell’inglese contemporaneo infatti scholar non vuol dire scolaro (sono falsi amici!) o studente ma specialista o studioso, in particolare in materie umanistiche, oppure vincitore di una borsa di studio universitaria. Gli scholar sono persone adulte che non sono più a scuola.
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Vedi anche: TRAINEESHIP prende a calci l’italiano (anglicismi superflui al Miur)
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Licia:
Ho avuto uno scambio su Twitter con chi a questo punto immagino sia l’autore del nome ScholarsJob. Inizialmente ho avuto questa risposta:
Ho commentato così:
L’autore ha risposto citando WordReference, che però riporta accezioni senza indicare l’uso e se siano o meno arcaiche (cfr. Oxford Dictionaries):
C’è poi stato un lungo scambio qui che include anche questa reazione:
Danilo:
E’ un chiaro esempio di quanto l’ignoranza e la strafotaggine vadano spesso in coppia.