Oggi 8 novembre 2016 si vota per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti. Mi auguro che non sia Donald Trump e che questa sia l’ultima occasione per parlarne.
Vignetta: Bruce Plante
Rigging: fantasma brogli
Una delle parole più usate da Trump nelle ultime settimane è rigged. Riferito a elezioni insinua che siano truccate. Il verbo rig, “manomettere, manipolare”, di etimologia oscura, implica sempre intenti fraudolenti. È omonimo del verbo rig “attrezzare, equipaggiare” (e altre accezioni più specifiche), di origine scandinava, che invece non ha particolari connotazioni.
Il significato di trump
Anche la parola trump è polisemica. Nei giochi a carte il sostantivo trump è la briscola. In senso figurato l’espressione trump card equivale ad “asso nella manica” e il verbo trump a “superare, avere la meglio” (cfr. #LoveTrumpsHate, hashtag della campagna democratica). In queste accezioni trump è un allotropo di triumph (trionfo) e quindi è di origine latina.
Ha invece etimologia germanica e onomatopeica trump, forma arcaica di trumpet che permane solo nelle locuzioni the last trump e the trump of doom, la tromba del giudizio universale. Da questa accezione deriva il verbo informale ma solo britannico trump, emettere sonore flatulenze.
Il nome Trump ha anche dato origine a vari neologismi, tra cui gli aggettivi Trumpish, Trumpian e Trumpesque, i sostantivi trumpism e trumpkin, vari nomi per i sostenitori di Trump tra cui Trumpie, Trumpist, Trumpista, Trumper, Trumpette (se donna e particolarmente devota), Trumpanzee… Ha ispirato anche alcuni panini.
Vignetta: Nate Beeler
“Crooked Hillary”, nasty woman
Trump ha chiamato ripetutamente la sua avversaria Crooked Hillary, “corrotta, disonesta” (dal verbo crook, “curvare, piegare” e anche “distorcere”). In un dibattito televisivo l’ha poi descritta come nasty woman, donna orribile, depravata e dal pessimo carattere: trovate un’analisi dettagliata in Word of the week: Nasty.
Bigly o big league?
Si è molto discusso anche del presunto uso dell’avverbo bigly. In realtà Trump dice big league (cfr. Who, What, Why: Did Donald Trump use the word ‘bigly’? segnalato da Marco B).
Big league è una metafora che arriva dal baseball: è il massimo livello di campionato, cfr. “di serie A” in italiano. Di solito però la locuzione big league è usata come sostantivo o come aggettivo, mentre Trump ne fa un uso molto insolito come avverbio (esempio: “I’m going to cut taxes big league”) e questo ha portato all’interpretazione alternativa bigly.
Un’altra peculiarità della pronuncia di Trump riguarda l’aggettivo huge senza aspirata iniziale e con vocale che pare allungata, tipici dell’accento di New York. È diventata un meme e viene resa resa graficamente con yuge, yuuuge, yooge o varianti simili.
Falsi amici
Sono legati a dichiarazioni dei mesi scorsi di o su Donald Trump anche alcuni errori di traduzione dei media italiani:
♦ Trump e la “deportazione” dei clandestini
♦ Grammatica e traduzione: il wherever di Trump
♦ Donald Trump non ha suggerito!
♦ Maiali americani con il rossetto (lipstick on a pig)
♦ Trump bigotto? Solo per i media italiani!
Nei prossimi giorni vedremo se stavolta i media eviteranno i falsi amici *concedere (concede defeat) e *inaugurazione, ricorrenti nelle cronache delle elezioni presidenziali 2012 e descritti in “you guys” e la concessione di Romney.
Aggiornamento postelettorale: (Shy) Trump: nomen omen e POETUS (l’etimologia del nome Donald, la spirale del silenzio demoscopico, Calexit e altri neologismi)
Aggiornamenti 2017
La presidenza Trump sta dando molti nuovi spunti linguistici. Alcuni nuovi post in tema:
♦ “Lost in Trumpslation” (ma non è un film) – esempi di Trumpspeak
♦ Alt-facts, in alternativa ai fatti! – una nuova locuzione
♦ #Covfefe: parola insolita, pronuncia ostica! – refuso o neologismo?
Alesatoredivirgole:
Ciao Licia,
considerando i precedenti emersi tra i due candidati e rispettive famiglie (inviti, matrimoni, amicizie, interessi, sin dagli anni 2000), direi che il termine “falso amico” si addica a questa situazione di uno-contro-l’altra… anche se, conoscendosi cosi bene, entrambi penseranno di avere davanti un “amico falso”… 😉
Licia:
@Alesatoredivirgole 😀
Aggiungo una pubblicità con un’offerta imbattibile 😉 che sfrutta i riferimenti alle elezioni americane: riferimenti allo scandalo della posta elettronica di Hillary Clinton, un invito al voto (Make the right choice) e la polisemia di trump:
Paoblog:
ne parleremo anche troppo, purtoppo
Alpha T:
Eheh, sapevo che non saremmo stati per nulla d’accordo…
Sullo slogan #LoveTrumpsHate, ho scritto:
http://blumudus.it/2016/lovetrumpshate-trump-vince-odio/