Il lessico del futuro (ma non sono parole)

Ilvo Diamanti in Le parole del futuro: vincono ambiente e Internet, giù la politica ha illustrato i risultati di Lessico del futuro, un sondaggio che ha rilevato l’atteggiamento degli italiani “di fronte a una serie di termini che ricorrono frequenti nei discorsi pubblici e nella vita quotidiana”. Dalle reazioni (approvazione vs dissociazione) è stata ricavata una Mappa delle parole del nostro tempo.

Sillabario del nostro tempo - demos.it

I dati presentati sono molto interessanti ma osservandoli da un punto di vista terminologico ho qualche perplessità su cosa si intenda per lessico e parole e su come sia stato ricavato l’elenco del sondaggio.

Le “parole” del sondaggio

Diamanti afferma che il sondaggio rivela la realtà rilevando le parole che utilizziamo per dirla, in quanto le parole “non sono solamente un modo per dire e comunicare la realtà. Ma contribuiscono a definirla. A costruirla. Senza parole, la realtà non esiste perché le parole la rivelano” [grassetti miei]. Viene in mente il concetto di Relatività linguistica: la percezione del mondo in cui viviamo è influenzata dalle strutture linguistiche usate per descriverlo. 

Le 42 “parole” del futuro rilevate però non sono state ricavate dalle risposte al sondaggio ma sono state selezionate preliminarmente (però non è specificato come). Inoltre, per ciascuna “parola” i partecipanti si sono limitati a esprimere: 
1) sentimento negativo/positivo su una scala da 1 a 10 e 
2)
importanza nel futuro, da molto minore a molto maggiore.

Uso “parole” tra virgolette perché l’elenco include anche parecchie frasi, ad es. premiare il merito, combattere la disoccupazione, ridurre le diseguaglianze, riformare la costituzione, e nomi propri, ad es. Papa Francesco, Renzi, Salvini, Grillo, Berlusconi.

Parole e concetti

Mi pare quindi che il sondaggio non riguardi propriamente il lessico del futuro ma evidenzi invece concetti, questioni e valori che per gli italiani hanno e avranno importanza.

Due esempi: famiglia viene presentata come una parola del futuro ma presumo avrebbe ottenuto punteggi elevati (1 e 2) anche 20 o 50 anni fa; le risposte su sobrietà nel consumi probabilmente non sarebbero molto diverse se fosse stato chiesto di valutare l’espressione moderazione nei consumi.

triangolo semioticoFaccio queste osservazioni pensando alla distinzione tra concetti e termini, fondamentale per il lavoro terminologico (cfr. triangolo semiotico). Uno stesso concetto può essere identificato con segni diversi (parole, termini o simboli) che possono avere accezioni e connotazioni diverse a seconda del loro contesto d’uso, mentre lo stesso segno può rappresentare concetti diversi. Gli esempi di Migranti, emigrati e immigrati e Le differenze tra rifugiati e migranti mi fanno dubitare che tutti partecipanti al sondaggio abbiano interpretato esattamente allo stesso modo integrazione degli immigrati.

Mi pare però che i media facciano spesso confusione tra concetti e segni, basti pensare ad articoli e sondaggi sulle parole più brutte o che andrebbero eliminate dal vocabolario: quasi sempre l’antipatia non è per le parole ma per i concetti che rappresentano. Esempi in Tormentoni tormento del traduttore.

Come terminologa trovo quindi molto interessante il sondaggio ma fuorvianti i titoli scelti per descriverlo, Lessico del futuro e Parole del nostro tempo.