Maggio 2016: si discute di nuovo di vaccini dopo una trasmissione Rai che ha dato molto spazio a Red Ronnie, personaggio dello spettacolo del tutto contrario alle vaccinazioni.
Red Ronnie viene descritto come antivaccinista, una parola italiana che non avevo ancora notato quando ho riportato la grafia insolita di anti-vaxxer, il neologismo americano corrispondente.
La parola antivaccinista non è registrata dai vocabolari italiani ma non è un neologismo. Questo grafico ricavato dal corpus di libri italiani di Google Ngram Viewer indica che era attivamente in uso nella prima metà del XX secolo:
Antivaccinista è sostantivo e aggettivo ed è usato soprattutto al plurale. Ha avuto origine nel XVIII secolo per descrivere chi si opponeva alla vaccinazione antivaiolosa, contro la quale erano state formate associazioni in diversi paesi europei.
È una parola trasparente ed efficace grazie al suffisso –ista che, come spiega il vocabolario Devoto-Oli, indica “aderenza a un atteggiamento dottrinario (marxista, leninista, idealista)”.
Aggiornamento giugno 2017 – A distanza di un anno nei media e nei social è quasi scomparsa la parola antivaccinista e prevale invece il neologismo no vax (o NoVax), formato sul modello di altre locuzioni come no global e no TAV, che però va considerato uno pseudoanglicismo perché chi si oppone ai vaccini in inglese si chiama anti-vaxxer.
Vedi anche: Inglese farlocco: free vax (nuovo post).
Un lessicografo americano ha coniato l’espressione linguistic cicadas per descrivere le parole che, come antivaccinista, sono state usate nel passato, poi sono entrate in un stato di inattività e infine, a distanza di parecchi anni, sono riapparse nel lessico comune e per questo sembrano neologismi. Perché cicale linguistiche? Lo racconterò nel prossimo post.