Il 29 aprile 2016 si festeggia Internet Day, una giornata dedicata alla prima connessione a Internet dell’Italia, avvenuta il 30 aprile 1986 e illustrata in questa immagine dal sito Italian Internet Day:
Mi è piaciuto anche Internet non è il web. Tutto quello che devi sapere sulla Rete in 10 parole. Ripercorre alcune tappe fondamentali di Internet prendendo spunto da alcune parole chiave (in maggior parte acronimi). Non manca una distinzione semplificata tra Internet e il Web: “il web può essere inteso come la parte grafica, multimediale e ipertestuale di Internet”.
In tema con la giornata, vi ripropongo alcune parole e termini dall’archivio del blog.
Nel lessico comune Internet ha anche un significato generico di connettività, descritto in Internet e determinologizzazione.
In inglese sono state usate molte metafore per Internet, molte delle quali sono state recepite anche in italiano. Qualche esempio da uno studio di S. Izwaini:
Su Internet si naviga, e in questo caso il calco di navigate non è solo semantico ma anche sintattico: dettagli in Navigare non è un verbo transitivo!
Alla metafora di Internet come un grande mare sono legati anche il verbo inglese surf e l’idea dei pirati informatici (e il browser Safari pare prenda il nome dall’album Surfin’ Safari dei Beach Boys), come pure le metafore della pesca con gli utenti presi all’amo (click bait, phishing e whaling) che però non sono trasparenti per gli utenti italiani.
La metafora della navigazione però ha dato origine anche ad analogie imperfette, come breadcrumb navigation, termine ispirato dalla favola di Hänsel e Gretel e descritto in Breadcrumb: briciole digitali.
Senza Internet non ci sarebbe stata la risemantizzazione di Virus, virale, viralità e virulenza e non sarebbero entrati nel lessico comune termini informatici come blog, cookie, troll, spam e altri ancora elencati in Netymology, parole del mondo digitale.
Buon Internet Day!
BEP:
Leggo l’articolo da te indicato e mi fermo alla seconda frase:
“grazie ai satelliti di Telespazio in Abruzzo”
Mai saputo di satelliti stazionati a terra. Forse si riferiva ai ricevitori satellitari. Comunque rimane la confusione: i ricevitori sono di Telespazio? E anche i satelliti? O no?
Durante la stesura di questo commento, do un’altra occhiata all’articolo per vedere se l’affermazione sopra viene spiegata meglio, e noto “Eisenowher” (sic) nell’infografica. Più a destra, “Robert LIcklider” (sic). Una veloce ricerca mi conferma che in realtà ha tre nomi ma nessuno di essi è Robert. E così via.
Errori di questo tipo sono indizi di superficialità e poca cura. In questi casi preferisco interrompere la lettura per evitare di incappare in errori che non riconosco.
Licia:
@BEP ho contattato l’autore, farà correggere i refusi che hai segnalato e sui satelliti ha risposto questo:
Silvia Giancola:
Molto interessante Licia!