Il post Anglicismi governativi: stepchild adoption sta avendo innumerevoli visualizzazioni da ricerche sulla traduzione e il significato della locuzione che molti hanno completamente frainteso (non si spiega altrimenti l’associazione con il cosiddetto "utero in affitto").
Un altro segno dell’opacità dell’anglicismo è la grafia impropria step child (due parole) che continuo a vedere in diversi media e che mi ha dato lo spunto per un aggiornamento al post, che riporto qui.
*step child è un errore che indica scarsa conoscenza dell’inglese: viene fatta confusione tra il sostantivo step (passo, scalino, gradino, piolo….) e il prefisso step– che in inglese indica un rapporto di parentela instaurato da un nuovo matrimonio: stepmother e stepfather sono matrigna e patrigno, stepson e stepdaughter figliastro e figliastra.
Il prefisso step– è sempre unito alla parola che qualifica, altrimenti è un errore di ortografia. Fanno ovviamente eccezione i giochi di parole, come nella vignetta qui accanto, dove è sfruttata l’omofonia del prefisso e del sostantivo.
[ ladder è qualsiasi scala non in muratura e step ladder – o stepladder – è la scala a libro ]
Etimologia
Il prefisso step– proviene dall’inglese antico stēop, di origine germanica, con il significato originale di “orfano” o “privato di un familiare” che nel XX secolo è diventato obsoleto. Il riferimento alla perdita si ritrova anche nel latino privignus, “figliastro” (da privus), su cui è modellato matrigna da cui ha poi avuto origine anche patrigno. La parola figliastro deriva invece dal latino tardo filiastrum.
Altri errori italiani
Ho visto anche molte occorrenze del refuso *adotion (e qualcuna di *adoction) ma l’errore che mi ha colpita di più è step child ad option, un insolito ibrido latineggiante.
Molte variazioni anche nella pronuncia: ho sentito adoscion, adopsion, adoxion e mi è stato segnalato anche stepcild.
[Aggiornamento] Aggiungo anche la “variante Scilipoti”, stepp ciaid assosiesion… ad oscion, che potete ascoltare qui.
Segnalo anche che in inglese stepchild si pronuncia /ˈstɛptʃʌɪld/. L’accento è sulla prima sillaba, mentre in italiano viene spostato sulla seconda.
In Anglicismi governativi: stepchild adoption trovate altri dettagli sulla locuzione, che nel frattempo si è trasformata anche nello pseudoanglicismo stepchild.
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Vedi anche: Elenco di anglicismi istituzionali
Etimologia Online Etymology Dictionary e Vocabolario Devoto-Oli. Vignetta: autore sconosciuto.
Alfio Lanaia:
Step non è un prefisso ma un confisso (chiamato anche prefissoide o semiparola).
Licia:
@Alfio Lanaia, grazie per la precisazione, avrei dovuto specificare che step è un elemento formativo con funzione prefissale (ma non suffissale), come cyber e franken.
In inglese comunque step- viene classificato come prefix, cfr. ad esempio Macmillan Dictionary, Longman Dictionary of Contemporary English o Cambridge Dictionaries.
Altri dettagli in Composizione neoclassica e un breve elenco di altri elementi formativi inglesi recenti, tutti con funzione suffissale, in Twitterati, hackathon, mansplain? → Libfix!
Massimo S.:
Cara Licia,
per tutti i motivi di cui ben parli nel post, per evitare improbabili grafie e ancor più improbabili pronunce, usiamo senz’altro “adozione del figlio del compagno” piuttosto che ‘stepchild adoption’ e ‘resistiamo’, prima che sia troppo tardi, all’imperante moda governativa anglofona, foriera di errori e fraintendimenti…
http://blog.terminologiaetc.it/2015/10/15/significato-stepchild-adoption/#comment-32664
http://blog.terminologiaetc.it/2015/10/15/significato-stepchild-adoption/#comment-32718
http://blog.terminologiaetc.it/2015/10/15/significato-stepchild-adoption/#comment-32727
Perché è forse “inevitabile che l’italiano cambi”, ma “prima di arrendersi”, prima di abituarsi a certi usi e modi di dire anche mutuati da lingue straniere come l’inglese, propagandati da governanti e mezzi di comunicazione e pur non in linea con l’italiano corretto, “occorre resistere”…
http://video.corriere.it/chi-va-roma-perde-grammatica/68a28c9c-bae3-11e5-8d36-042d88d67a9f
vedere anche la rivista settimanale La lettura n. 216 (Suppl. del C. dell Sera) del 17 gennaio 2016, pag. 13.
Paolo:
La stepchild adoption spiegata agli idioti
http://www.qualcosadisinistra.it/2016/01/16/la-stepchild-adoption-spiegata-agli-idioti/
Licia:
@Paolo 😀
@Massimo, grazie, gli articoli di Giuseppe Antonelli su La lettura sono sempre molto interessanti, peccato non siano disponibili online. Per chi non ha letto l’articolo che citi, intitolato Grammatica, esci la regola, riporto le osservazioni di Antonelli sull’influenza dell’inglese sulla grammatica italiana (sicuramente più subdola di quella sul lessico dei prestiti non adattati, e quindi subito riconoscibili, come stepchild adoption):
"A un’altra lingua straniera, l’inglese, dobbiamo alcuni usi a cui ormai siamo tutti abituati: come realizzare per «capire» o cancellare per «annullare», o come basico nel senso di «elementare» (in chimica basico è opposto ad acido ma il contrario di una competenza basica non è una competenza acida). Negli ultimi anni ci si spinge oltre. Come nel caso di fa senso (da it makes sense), che in italiano non significa – come qualcuno vorrebbe – «è sensato» ma semplicemente «fa schifo». Grazie per non usarlo, potremmo dire facendo il verso a tanti cartelli che capita ultimamente di leggere. Con quel grazie per all’infinito che in italiano riguardava solo il passato (grazie per avermi ascoltato) e oggi si proietta anche sul presente: grazie per non fumare, rifatto su thank you for not smoking (risposta: prego per la lingua italiana).”