Un gioco di parole inglese che funziona perfettamente anche tradotto in italiano:
Vignetta: Bizarro
Inglese e italiano hanno in comune anche la convinzione, abbastanza diffusa, che Frankenstein sia il mostro (che non ha nome) anziché il suo creatore, ma solo in inglese Frankenstein ha influenzato anche il lessico.
In inglese franken– può funzionare come un elemento formativo per il quale è stato proposto il nome di libfix, un affisso che si è “liberato” dalla parola da cui ha avuto origine.
Viene usato per descrivere qualcosa che è mostruosamente artificiale e innaturale, ad esempio frankenword è una parola macedonia considerata brutta e sgradevole e frankenscience sono le pratiche scientifiche eticamente dubbie.
Il famigerato uragano Sandy, che ha colpito i Caraibi e gli Stati Uniti nel 2012 poco prima di Halloween, era stato rinominato fankenstorm per la previsione che si unisse a un altro ciclone e che le conseguenze fossero appunto mostruose.
Il significato prevalente di franken– però è “geneticamente modificato”, da cui il diffusissimo frankenfood ma anche frankenfruit e frankenseeds e nomi come frankenchicken e frankenfish.
Nuovo post: In Spagna: governo Frankenstein
Aggiornamento 2019 – Un nuovo esempio di parola di questo tipo è frankenswine, usata per descrivere esperimenti su cervelli di maiale (swine) “rianimati”. Risulta particolarmente efficace perché la parola swine /swʌɪn/ e la sillaba finale di Frankenstein /ˈfraŋk(ə)nstʌɪn/ sono una coppia minima (hanno solo un fonema di differenza, nella stessa posizione):
Licia:
Aggiungo due esempi di frankenplant prodotte dall’azienda britannica Thomson & Morgan. Non sono geneticamente modificate ma frutto di innesti, quindi “concettualmente” più simili al mostro di Frankenstein. 😉
Il primo esempio è TomTato®, una pianta che produce sia pomodori che patate e il cui nome è anche una frankenword (tomato+potato), :
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Il secondo è Egg & Chips™, una pianta che produce melanzane e patate. Definirei questo nome un frankenname perché è un ibrido di inglese americano e britannico: egg da eggplant, il nome americano della melanzana (in inglese britannico invece è aubergine) e chips, le patate fritte in inglese britannico (in inglese americano invece sono le patatine, quelle salate e vendute in sacchetti, cfr. Patatine e triangolo semiotico):
(Egg & Chips via Rere, che l’ha rinominata Panzana in italiano!)
luca:
Scusa, piccolo off-topic: ma la forma della domanda che fa “il-mostro-di” nella vignetta, in cui non inverte soggetto e verbo, è pratica ormai diffusa? Si finisce con l’essere pedanti a dire Was I? o è per imitare il linguaggio sgrammaticato della creatura?
Licia:
@luca, nell’inglese standard le domande continuano a funzionare come le hai imparate, con l’inversione verbo soggetto, ma ci sono eccezioni che dipendono dal contesto e dalla funzione della frase. In questo caso la domanda è la richiesta della conferma di un’informazione che è appena stata data, anche implicitamente, quindi si ripete l’affermazione altrui o si parafrasa con la struttura di frase affermativa ma con intonazione interrogativa. Immagina la conversazione così:
dottore: “You were adapted”
mostro: “I was adopted?”
dottore: “No, you were adApted”