L’Epifania tutte le feste si porta via: è l’ultimo giorno per gli stravizi natalizi. 😉
Per gli stravizzi invece c’è sempre tempo, ma dubito che a qualcuno di noi capiti di esserne coinvolto.
Ho scoperto l’esistenza degli stravizzi solo qualche giorno fa, in un articolo dell’Accademia della Crusca. Lo stravizzo è “il tradizionale convito che si teneva ogni anno all’Accademia della Crusca (detto anche beccaficata)”. È una parola del XVI secolo che deriva dal serbocroato zdravica, brindisi, entrato in italiano attraverso il veneziano.
Stravizio, “l’intemperanza dannosa nel mangiare e nel bere o nei piaceri sessuali”, deriva invece da vizio (dal latino vitium, difetto), con stra- superlativo, ed è in uso dal XVII secolo.
Omofonia e omografia
Nella loro forma plurale, stravizi e stravizzi sono un esempio di omofoni non omografi, parole che si pronunciano allo stesso modo ma si scrivono diversamente.
In italiano non sono molto comuni, a differenza di altre lingue come l’inglese che invece ne ha moltissimi. Gli esempi più noti di omofonia senza omografia che riguarda singole parole sono cieco e ceco e monosillabi come da, dà e da’, di, dì e di’, fa e fa’, la e là, ne e né, po’ e Po, se e sé…
Le forme plurali di stravizio /straˈvittsjo/ e stravizzo /straˈvittso/ sono distinguibili solo graficamente perché in italiano il suono consonantico /ts/ seguito da i + a, e, o è pronunciato sempre come consonante doppia (geminata), anche se per ragioni etimologiche si scrive con un’unica z. Trovate una spiegazione dettagliata in lettere doppie nell’Enciclopedia dell’Italiano Treccani.
Nuovo post: Una Z di troppo: questioni di ortografia
Vedi anche: Problemi di omofonia (esagerazioni americane!) e Chitroli e carchope: l’ortografia imperfetta (non è sempre vero che l’italiano “si scrive come si parla”)
Etimologia e definizioni di stravizzo e stravizio: Vocabolario Devoto-Oli