Foto da Is gluten intolerance a ‘fad’? Not if you have coeliac disease via @antonhellas
Dove è stata fatta questa foto? Molto probabilmente nel Regno Unito in qualche locale che si spaccia per italiano.
L’errore più evidente è gluten free (“free from gluten“), che è stato tradotto letteralmente glutine libero anziché senza glutine (no, non è traduzione automatica!).
Mi pare però più utile registrare il potenziale falso amico polenta, che in inglese è anche la farina di granoturco, un ingrediente di base, mentre in italiano standard è solo la pietanza.
Torta di limoncello invece evidenzia una differenza sottile e non sempre netta nelle preposizioni che usiamo per descrivere torte o altre preparazioni alimentari: di, senza articolo, indica l’ingrediente principale, mentre a, con l’articolo determinativo, l’ingrediente caratterizzante: in italiano questa è una torta di farina di mais al limoncello.
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Vedi anche: Chitroli e carchope: l’ortografia imperfetta (sulle bancarelle del mercato, errori di stranieri che fanno riflettere su alcune peculiarità dell’italiano) e Storie di parole, con e senza glutine (nuovo post, con l’appiccicosa etimologia di glutine).
Nota etimologica dal vocabolario Zingarelli a sostegno dell’uso inglese di polenta: latino polĕnta(m) ‘farina d’orzo abbrustolito, polenta’, da avvicinare a pŏllis ‘polline’ e pŭlvis ‘polvere’.
Wilson:
Anche in veneto il termine “polenta” indica sia la pietanza, che la farina e persino la pianta (almeno a sentir parlare i parenti del luogo).
Se ci sono campi coltivati a polenta non mi stupirebbe una torta di polenta al limoncello.
Quello che mi lascia più perplesso è l’inversione delle lingue tra i due cartellini, vedendolo su twitter pensavo fosse un fotomontaggio scherzoso e non una fonte originale.
Giovanna:
Anch’io sono veneta di Padova, ma a casa mia si è sempre chiamata polenta (rigorosamente bianca!) solo la pietanza.
Concordo quindi: torta di/con farina di mais (al limoncello).
Licia:
@Wilson, incuriosita ho chiesto a qualche veneto delle province di Treviso e Venezia e anche per loro la polenta è solo la pietanza e la farina è da polenta. Ho scoperto inoltre che per i veneti la pianta si chiama anche biava o soturco (da sorgo turco, un altro nome del mais che ignoravo). Uno dei miei contatti comunque mi ha segnalato che nel Dizionario etimologico veneto-italiano Turato e Durante alla voce polenta effettivamente c’è anche l’esempio campo de polenta, ma a lui pare molto strano.
@Giovanna, anche la polenta di mia nonna era sempre rigorosamente bianca! Grazie per aver ricordato anche la preposizione con, che permette di differenziare ulteriormente: in generale, di farina di mais indica che è l’unica farina usata, con farina di mais invece che viene aggiunta alla solita farina. Se effettivamente la torta è senza glutine, direi che è di farina di mais.
Luigi Muzii:
Campo de polenta effettivamente è ancora in uso da parte degli anziani, almeno nell’alto vicentino.
Non mi risulta la sineddoche con polenta per dolci e altri piatti a base di farina di mais.
Sottolineerei, nei cartellini, l’uso delle maiuscole, anche se, ormai, è invalso anche da noi.
dioniso:
Anche nel dialetto del mio paese sabino “polenta” indica sia la farina, sia il piatto. Esiste anche un detto: “t’ha piovitu nna pulenta”; che si usa in caso di colpi di fortuna. E in quel caso si intende il campo. Per la pianta però si può anche usare la versione dialettale di granturco.
Alpha T:
Mi ricorda uno slogan ironico nato per sottolineare strafalcioni:
“Celiaco, infame, per te solo pane!”
A cui potremmo aggiungere “Glutine libero!”