L’annuncio di Twitter sul cambiamento da Favorite ★ a Like ♥ per esprimere apprezzamento per un tweet si presta ad alcune considerazioni tipiche delle valutazioni di globalizzazione.
Il testo mi pare efficace per un pubblico americano ma forse non altrettanto adatto a un pubblico britannico o che appartiene a culture con modalità di comunicazione diverse:
La cultura americana privilegia modalità in cui le informazioni sono comunicate esplicitamente: questo annuncio dice senza giri di parole che l’interfaccia precedente poteva causare confusione ed è stata modificata nella certezza che questa sia la soluzione migliore per l’utente.
La cultura britannica invece tende a evitare forme che possano dare l’impressione di volersi imporre sull’interlocutore e a mitigare l’impatto di comunicazioni potenzialmente sgradevoli (dettagli in L’inglese, una “lingua educata”). Non credo che un’azienda inglese avrebbe usato formulazioni come we want… we know [your confusion]… you might… but…
Comunicazione esplicita e implicita
In Lingue, funzione fatica e cortesia ho delineato le principali differenze tra culture a basso contesto (low context, LC) e ad alto contesto (high context, HC).
Nell’inglese americano è privilegiata la comunicazione esplicita delle culture LC: chi comunica si preoccupa di dare tutte le informazioni all’interlocutore. In italiano invece prevalgono modalità HC, con informazioni ricevute implicitamente: chi comunica può dare per scontato che sarà l’interlocutore a trarre le conclusioni necessarie.
Se in una traduzione viene usata una modalità comunicativa non prevista per una specifica situazione, possono esserci fraintendimenti e impressioni distorte, di cui però non c’è piena consapevolezza perché le regole non rispettate sono invisibili.
In questo senso credo che l’annuncio italiano di Twitter possa fare un effetto indesiderato. Cercate di dimenticare il testo inglese e immaginate che sia invece un testo originale italiano:
In italiano si può avere l’impressione di una certa condiscendenza o comunque di scarsa considerazione per i propri utenti (non riescono neanche a capire a cosa serve la stellina, quindi sono tonti), il “gratificante” tra virgolette può apparire ironico se non sarcastico, e la frase finale può sembrare quella di un genitore che sgrida un bambino capriccioso.
Per una comunicazione efficace, in casi come questo è meglio evitare traduzioni letterali e optare invece per un adattamento del testo che sia coerente con le strategie di comunicazione della propria lingua: altri esempi in Manuali di stile e funzione del testo e Quando localizzare = eliminare.
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dioniso:
Interessante lo schema. Coincide abbastanza con l’esperienza che mi sono fatta con alcune di quelle culture. Immagino che il cinese sia vicino al giapponese. E lo spagnolo peninsulare?
Licia:
@dioniso, non tutti gli schemi coincidono nei dettagli, comunque confermo le tue intuizioni: il cinese tende ad essere posizionato tra arabo e giapponese e lo spagnolo “europeo” tra italiano e spagnolo dell’America latina.
dioniso:
Grazie per la risposta. Quindi è vero quello che mi diceva un amico cubano: “noi, in realtà, siamo più cordiali degli spagnoli perché diamo del lei a tutti”: usted, anzi uted, utedes 🙂
dioniso:
Mi piacerebbe approfondire un pochino l’argomento: sia in generale sia più specificamente per la lingua e la cultura cinese. C’è qualche lettura che potresti consigliarmi? Sai se si trova una versione in inglese di quello schema?
Grazie
Licia:
@diioniso, nello specifico per il cinese non saprei, ma puoi cominciare da High- and low-context cultures in Wikipedia e per lo schema se ne trovano facendo ricerche per immagini.
dioniso:
Grazie