Chi usa Twitter e altri social network può scegliere tra due tipi di hashtag: 1 hashtag con la funzione “classica” di parola chiave, usati per la categorizzazione dei messaggi e la ricerca per argomenti, ad es. #anglicismi, e 2 hashtag con una funzione “social(e)” di commento, spesso composti da più parole, come #muoiodalridere o #nonsenepuòpiù.
Sono chiamati 1 index hashtag e 2 commentary hashtag in uno studio americano che rileva alcune tendenze d’uso in Twitter, riassunte da There are Two Kinds of Hashtags. Mi pare valgano anche per l’italiano:
♦ se un tweet contiene più hashtag, è più probabile che siano di tipo 1
♦ i tweet con tipo 1 spesso includono anche link
♦ i tipo 1 sono spesso inseriti all’interno delle frasi (glossario #UE sulla #migrazione in…)
♦ i tipo 2 tendono a essere posizionati alla fine del tweet
♦ i tipo 2 più popolari perdono la funzione di commento e diventano di tipo 1
Hashtag “vocali”
Pare che anche in italiano si stia diffondendo la parola hashtag nel parlato, usata a imitazione degli hashtag di tipo 2, come succede in inglese. Ne ho già accennato in Nuova “punteggiatura vocale”: hashtag e potete vedere una parodia nello sketch “#Hashtag” with Jimmy Fallon & Justin Timberlake.
Gli hashtag di Scritture Brevi
Ho citato più volte Scritture Brevi (#scritturebrevi), un progetto su Twitter di Francesca Chiusaroli che mi piace molto perché fa sperimentare e riflettere sull’uso della lingua in modo creativo e divertente. Scritture brevi, dalla citazione alla scrittura creativa riassume i diversi tipi di hashtag che gli sono associati (i miei preferiti sono #adottaunsegno, #refusando, #fatespazio e il metahashtag #plurihashtag).
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Vedi anche: Il variopinto mondo degli #hashtag
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Enrico Bisenzi:
Gli index hashtag che io ipotizzo di chiamare elementi Abracadabra vedi http://riviste.erickson.it/med/wp-content/uploads/8_Bisenzi_I_2014_Final.pdf meriterebbero imho un simbolo ad hoc e nello specifico !
Licia:
@Enrico, grazie, idee interessanti, anche se credo sia molto difficile “regolamentare” l’uso di hashtag, parole chiave ecc.
Enrico Bisenzi:
più che di regolamentazione parlerei di opportunità (mancate 😉 prova infatti ad immaginare quali sviluppi a livello di thesauri e strumenti di ricerca potrebbero scaturire da un utilizzo piu’ razionale di !PAROLE CHIAVE ed #OPINIONI in un’ottica di… +POTERE ALLA PAROLA ! 🙂
Licia:
@Enrico, per chi come me lavora con parole e soprattutto termini sarebbe utilissimo, ma in pratica temo sia poco realistico perché, specialmente in certi ambiti, i concetti e i termini loro associati si evolvono molto rapidamente, spesso in modo imprevedibile. Non penso si possa evitare che anche gli elementi abracadabra vegano usati arbitrariamente.
Enrico:
@Licia, l’utilizzo arbitrario viene ‘naturalmente’ moderato dall’opera di filtro dei motori di ricerca per cui se io NON conosco l’elemento Abracadabra !heatmap non riesco ad accedere ad uno scenario informativo decisivo per l’ambito dell’usabilita’ ed anche se qualcuno ne fa un uso arbitrario ci penseranno G & Co. a continuare a mantenere in zona top-ranking solo quei risultati utili in tema…
@enrico che ovviamente e’ solo la mia opinione 🙂
Enrico:
ho cercato di chiarirmi le idee in proposito ragionando anche sulle relative necessita’ di restyling di interfacce di ricerca e l’ho fatto in lingua inglese perche’ mi piacerebbe un confronto anche di tipo internazionale in merito:
http://neural.it/2015/12/abracadabra-a-query-is-not-a-query/