Oggi su Twitter si gioca con #GiornataMondialeDellOnomatopea, spunto per aggiungere un paio di osservazioni su un messaggio di errore che avevo visto nel sito di Apple:
Qualche mese fa vi avevo chiesto che effetto vi facesse e parecchi avevano confermato la mia impressione che in questo contesto l’ideofono mmm risulta insolito perché suggerisce innanzitutto apprezzamento per cibo. Per alcuni può comunicare ponderazione (“sto riflettendo”) ma soprattutto se scritto con un’h finale, mmh.
Il messaggio di errore originale era hmm, the page you’re looking for can’t be found (in inglese hmm esprime esitazione o dubbio). In quasi tutte le altre lingue del sito era stato localizzato eliminando l’interiezione, a parte in tedesco, francese e svedese dove era stato mantenuto hmm. Solo in italiano hmm era stato “tradotto” con mmm.
I messaggi di errore italiani tradizionalmente sono più neutri di quelli americani e quindi si sarebbe potuta eliminare l’interiezione. Nel sito Apple si è preferito riprodurre il registro informale per esprimere incredulità o perplessità, ma anch’io avrei scelto uhm, come suggerito in diversi commenti, o eventualmente anche ehm, che mi pare abbia la connotazione aggiuntiva di imbarazzo.
L’aggiunta di un’h e la sua posizione possono conferire sfumature diverse agli ideofoni, ma non esistono regole precise sull’uso. Nella scrittura e nell’interpretazione delle interazioni c’è sempre molta arbitrarietà, come mostra la voce del vocabolario Devoto-Oli:
Sicuramente intervengono anche interferenze dell’inglese, soprattutto attraverso i fumetti: anche in inglese mm (o mmm) può rappresentare sensazioni diverse a seconda del contesto.
Che dire? Mmh…
Aggiornamento 2016 – In tema, striscia di Itchy Feet intitolata Unreal Words:
BEP:
Secondo quel vocabolario è un’onomatopea? Mmh, non mi convince. Cosa sarebbe, il rumore dei neuroni mentre dubitano?
Nico:
E’ un’onomatopea nel senso che c’è un “rumore” che si fa emettendo aria dai polmoni attraverso il naso, con la bocca chiusa, nei casi descritti.
E questo “rumore” viene descritto dalla lettera “m” ripetuta – a cui è analogo dal punto di vista fonetico – (magari con qualche “h”). Tecnicamente è un’onomatopea, nessuno sta pronunciando la lettera “m” in quanto “m”.
Se lo fai a bocca aperta esce un suono tipo lo schwa dell’inglese, ma anche in quel caso è un rumore, magari più difficile da rappresentare.
Licia:
@BEP, alla spiegazione di Nico aggiungo che quasi tutte le lingue hanno il fonema che corrisponde a m e quindi per rappresentare un suono generico emesso dalla bocca credo sia quello che viene più spontaneo da usare. 😉