Le icone di Facebook che rappresentano amici e gruppi sono state aggiornate: la design manager Caitlin Winner spiega come e perché in How We Changed the Facebook Friends Icon (una sintesi in italiano qui).
Sono considerazioni molto interessanti, tipiche delle valutazioni di globalizzazione, che prendono in considerazione diversi tipi di aspetti culturali in aggiunta a quelli grafici.
Il dettaglio più evidente riguarda la figura femminile: ora non è più alle spalle di quella maschile, prima prominente, ma è posizionata praticamente sullo stesso piano nell’icona degli amici (a destra) ed è invece davanti alle altre in quella dei gruppi.
Nuovo look anche per i profili, ad es. la pettinatura della donna, che per Winner richiamava la maschera di Dart Fener, è stata modificata e trasformata in un caschetto più mosso. Interessanti anche le pettinature alternative scartate, ad es. le code di cavallo stilizzate avrebbero potuto far venire in mente dei roditori e sicuramente sono state evitate silhouette che potessero far pensare a uno specifico gruppo etnico.
C’è anche un riferimento all’icona delle notifiche, rappresentata dal globo terrestre, che è stata modificata lo scorso anno in modo che avesse un aspetto diverso a seconda di dove si trovi l’utente (America, Europa o Asia): è un noto problema di adattamento che ho descritto in Localizzazione e… visioni del mondo.
Un dettaglio linguistico per me divertente riguarda invece la vecchia immagine vettoriale femminile, disegnata con una tacca (chip) sulla spalla dove andava posizionata l’immagine maschile. Winner la descrive come lady with chip in shoulder e fa subito pensare al modo di dire a chip on one’s shoulder, usato per chi ha qualche risentimento o ce l’ha un po’ con tutti (in Lombardia un malmostoso). L’origine dell’espressione risale all’usanza di mettersi un frammento di legno (chip) sulla spalla in atto di sfida: se il rivale la buttava via, accettava di battersi.
Questi due significati opposti di chip, il frammento (scheggia) e il vuoto causato dal suo distacco (scheggiatura) sono un esempio di enantiosemia.
Vedi anche: Oggetti, concetti e segni nelle interfacce (simboli descrittivi e astratti, non sempre universali)
.
Immagini da How We Changed the Facebook Friends Icon
Flavio:
Cercare di comprendere l’articolo di Repubblica a proposito sarà impresa ardua, visto che lo hanno evidentemente tradotto con Google. Diventa il caso della “donna con il chip sulla spalla”…! http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2015/07/09/news/facebook_arriva_nuova_icona_uguaglianza_genere-118701357/
Licia:
@Flavio, grazie per l’esempio. Riporto qui la schermata del testo originale, incomprensibile perché in italiano chip al singolare ha solo il significato informatico / elettronico:
Nel frattempo c’è stata una discussione su Twitter e l’autrice del testo italiano l’ha modificato, sostituendo chip con tacca:
Ci sono però parecchie altre imprecisioni ed errori di traduzione, ad esempio glyph kit è stato tradotto con kit dei geroglifici della società ma si tratta invece di glifi, qui simboli grafici di base (in altri contesti informatici invece rappresentazioni di caratteri o parti di carattere, come ad es. segni diacritici).
Paolo:
http://www.ilfoglio.it/cultura/2015/07/10/facebook-lotta-parita-di-genere-passa-da-icona-politicamente-corretta___1-v-130704-rubriche_c963.htm:
“l’icona che rappresenta la donna sulla schermata del social network soffriva di una malformazione congenita a una spalla, un chip fuori asse, quel tanto che basta a renderla menomata nei confronti di quella, perfettamente simmetrica, dell’uomo”
Licia:
@Paolo, grazie per il nuovo esempio. Domanda retorica: possibile che gli articoli dei giornali online vengano pubblicati senza che nella redazione nessun altro li legga e chieda all’autore di chiarire riferimenti senza senso come chip fuori asse?
BEP:
La cosa che più mi ha colpito dell’intera faccenda è che la signora Winner ha scritto “it’s core features” nell’ultimo paragrafo… mamma mia che dolore al cuore. La lettera all’antrace è già in viaggio. No, seriamente, le ho scritto una mail (aveva indicato il suo indirizzo nell’articolo, poi si deve essere resa conto che era una cattiva idea e giustamente l’ha tolto) ma non ho ricevuto risposta e soprattutto non vedo correzioni.
Massimo S.:
A me ha colpito il “nuovo” disegno della figura maschile: abolito il ‘ciuffo’, Facebook sembra aver optato per capelli corti con una classica scriminatura o ‘riga’ che dir si voglia ‘a destra’ (o alla sinistra di chi contempla la figura).. Almeno così fa pensare l’intaglio o tacca che dir si voglia posto sulla parte destra (alla sinistra per l’osservatore) della testa della figura.
Anche i padiglioni delle orecchie mi sembrano leggermente più staccati dalla testa, suggerendo un effetto quasi ‘a sventola’…
Insomma il nuovo uomo Facebook a me ricorda proprio la figura di J. F. Kennedy, cioè il busto di un uomo dal viso oblungo tipicamente anglosassone.