Per festeggiare l’apertura di Expo 2015 stasera in Piazza Duomo a Milano c’è un concerto che è stato chiamato The Opening.
Verranno cantate arie di opere liriche italiane e pare che gli spettatori televisivi saranno soprattutto italiani. Peccato per il solito provincialissimo itanglese, opening*, a scapito di inaugurazione, parola italiana che ha anche un etimo di buon auspicio: attraverso il latino inauguratio e augurium risale infatti ad augur, derivato di augere “aumentare”, nel senso di “colui che accresce, che dà i presagi favorevoli”.
@terminologia @Expo2015Milano mi sa che un sacco di gente sta tenendo le dita incrociate; facciamo "hopening" e non se ne parli più 😉
— Bantam (@tueetterin) April 30, 2015
Speriamo bene!!! Expo 2015 è una bellissima occasione: a chi è coinvolto, un grosso in bocca al lupo e un augurio che venga gestita al meglio.
Intanto, chissà che stasera non venga chiarito il dubbio che rimane, nonostante il martellamento mediatico di questi ultimi giorni: Come si pronuncia Expo? Accento sulla prima o sulla seconda sillaba, o è un dettaglio irrilevante?
.
Altri post che hanno preso spunto da aspetti linguistici diversi di Expo 2015:
♦ Mascotte Expo 2015 e nomi internazionali
♦ Expo 2015: Foody & friends
♦ Divieto catapulte a Expo 2015
♦ Sport, alimentazione e cultura
♦ #verybello, vero italiano e inglese maccheronico
♦ Traduzioni Expo: Not only is it…
♦ Refuso di Expo 2015 ed errori dei media
* opening vuol dire anche apertura ed è una parola protagonista di un esempio di inglese farlocco molto comune sulle vetrine di negozi italiani per indicarne la prossima apertura. In inglese però la locuzione corretta è opening soon.
@terminologia Opening? Non ci dimentichiamo di corner food & beverage, street food, lake arena, area corporate, padiglioni self-built (!)…
— Rob Benatti (@re_wording) April 30, 2015
Massimo S.:
Sono o contento dell’Esposizione universale di Milano.
Anche se abbreviata in Expo e così abbreviata variamente pronunciata, con l’accento sulla “e” o sulla “o”, ha comunque riportato in vita per un po’ il termine esposizione, che un tempo non troppo lontano si adoperava per indicare i locali o gli spazi di un negozio o fabbrica dove si mette in mostra la merce e che oggi è stato sostituito dall’orribile showroom.
Noto poi con piacere e sollievo che sui giornali e in TV viene perlopiù utilizzato il termine “padiglione” e non l’abusato “stand” per indicare i singoli spazi espositivi riservati a ciascun paese.
Che dire di opening? Probabilmente gli organizzatori l’hanno impiegato per dare un taglio dinamico e moderno all’evento dell’inaugurazione e sottolinearne il carattere internazionale, dimenticandosi che proprio in occasione di eventi internazionali che si tengono in un determinato paese il pubblico internazionale è più disposto ad accettare e rilanciare termini di quel paese che descrivono eventi e aspetti di quel paese, localizzandoli e “colorandoli”, per così dire, in modo inconfondibile.
Insomma dico che se si fosse usato il termine italiano inaugurazione, e magari si fossero scelti nomi inequivocabilmente italiani (ancorché di facile pronuncia internazionale) per le mascotte… ehm per i portafortuna della fiera (il cibo non è forse, come ci vantiamo, un’eccellenza italiana?), probabilmente i termini sarebbero stati rilanciati dai media internazionali e utilizzati per far capire al pubblico di tutto il mondo che l’esposizione universale quest’anno si tiene in Italia.
Forse un’occasione perduta per diffondere la conoscenza di qualche parola italiana nel mondo.
Massimo S. BN
Licia:
@Massimo, del tutto d’accordo che si è persa l’occasione per diffondere la conoscenza di altre parole italiane, soprattutto perché è un evento rivolto a visitatori che sono già in Italia e quindi più “permeabili” alla cultura e alle parole italiane (all’estero, invece, di Expo se ne parla pochissimo).