Alcune statistiche sulle lingue nell’UE

Mi ricollego alla discussione su L’inglese mediocre degli italiani per aggiungere la carta con le percentuali di chi è in grado di fare una conversazione in inglese nei paesi dell’Unione europea:

Percentage of population able to hold a conversation in English in the EU by country – map by Jakub Marian
Fonte: JakubMarian.com

I dati sono ricavati da una ricerca della Commissione europea, Europeans and their languages (2012), che contiene statistiche e altri dati sulla conoscenza, sull’uso e sull’apprendimento delle lingue nell’UE, riassunti in grafici e tabelle. Questa carta, ad esempio, mostra quanti europei parlano una seconda lingua sufficientemente bene da poter sostenere una conversazione:

Europeans speaking at least 2 languages

I dati rappresentano una media nazionale, altrimenti si vedrebbero notevoli differenze in alcune regioni come la Catalogna, dove la percentuale di chi parla sia catalano che castigliano è decisamente superiore al 20%, come ho riportato in Que parles català?

Lo studio è molto interessante e si scopre, ad esempio, che per gli italiani i principali fattori che scoraggiano l’apprendimento di una lingua straniera sono la mancanza di motivazione (28%), la mancanza di tempo (22%) e i costi troppo elevati (26%); le lezioni a scuola sono il metodo più efficace per impararla per il 47%, mentre solo il 4% dichiara di avere imparato una lingua straniera guardando la televisione o film o ascoltando la radio.

8 commenti su “Alcune statistiche sulle lingue nell’UE”

  1. Mauro:

    Sinceramente, che il 39% dei francesi riesca a tenere una conversazione in inglese… non lo credo neanche se mi pagano.
    Probabilmente hanno aggiunto il 3 davanti al 9 per pietà.

  2. fra:

    l’obiezione di Mauro è sensata, anche perché la seconda mappa mostra un valore inferiore a 19% (mentre dovrebbe essere superiore al 39% …)

  3. .mau.:

    beh, probabilmente la seconda mappa mette un livello più alto per la seconda lingua che “riuscire a parlare in inglese”.
    Però concordo che in Francia non mi pare sappiano poi così tanto inglese.
    (In Baviera ce la cavammo molto meglio con il mio tedesco proprio di base che con l’inglese, diciamo anche questo)

  4. Giovanna:

    Parlando, più che di sondaggi, di opinioni diffuse e cliché (per esempio, quello secondo cui i francesi non parlano lingue straniere), mi pare che ce ne siano per ogni popolo, o quasi. Molto spesso i motivi sono anche diversi dalla pigrizia: ad esempio gli italiani non masticano molto l’inglese (riporto semplicemente un cliché radicatissimo qui in area germanica) forse anche perché la nostra è una lingua non germanica, ma romanza, e quindi abbiamo maggior facilità con francese e spagnolo e facciamo più fatica a imparare il tedesco e l’inglese.
    Secondo la mia esperienza personale, maturata in venticinque anni vissuti ininterrottamente in area di lingua tedesca, qui, effettivamente, l’inglese è più parlato che in Italia, anche perché è insegnato molto meglio nelle scuole, fin dalle elementari (ho una figlia che frequenta il liceo).

  5. Mauro:

    @ .mau.

    E se fossi andato nella ex Germania Est avresti sperimentato la cosa in maniera anche più estrema.
    Mentre in Svevia (la regione di Stoccarda) se trovi un indigeno sei fregato: neanche il tedesco ti basta più, devi sapere il dialetto locale (ti racconto un aneddoto: ho lavorato lì per un po’ e ho gestito progetti per la Bosch… alle riunioni ero spesso l’unico non tedesco, alle riunioni c’erano solo ingegneri o fisici e io parlo tedesco da ormai trent’anni… bene pretendevo che alle riunioni si parlasse inglese perché almeno quello tecnico all’università sono stati costretti bene o male a impararlo… mentre se accettavo il tedesco non ci capivo più un belino perché per loro tedesco significava solo dialetto locale e basta).

  6. Mauro:

    @ Giovanna

    Qui in Germania ci sono differenze enormi da regione a regione.
    In questo senso non puoi parlare ne’ bene ne’ male dell’insegnamento delle lingue in “Germania”… se costretto veramente a differenziare.

  7. .mau.:

    @Mauro: immagino che in Ostdeutsch il russo andasse più dell’inglese e le abitudini non si perdono (per fare un esempio opposto, nel 1982 mi trovavo nella non ancora Slovenia e c’era parecchia gente che parlava italiano anche a Lubiana). E in Veneto parlare in dialetto anche in giro è cosa normale: quando sono là non me ne accorgo perché con padre padovano e mamma trevisana ho assorbito il lessico ma è così.

  8. Mauro:

    @ .mau.

    Sulla Germania Est hai centrato il punto.

    Tra Veneto e Svevia c’è una differenza: il veneto considera normale parlare il dialetto invece della lingua, ma sa qual è la lingua… lo svevo considera il dialetto la lingua , per lui sono tutti gli altri tedeschi a non saper parlare 🙁

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