In inglese si stanno diffondendo i neologismi hearable e nearable, aggettivi e sostantivi che descrivono nuovi tipi di dispositivi “intelligenti”.
I dispositivi hearable (o earable) si portano nelle orecchie (in-ear devices o smart ear devices), come gli auricolari (earbuds o earpieces; per Apple earpods) o gli apparecchi acustici (hearing aids). In aggiunta alle funzioni tradizionali di ascolto (→ hear) comunicano informazioni e sono particolarmente adatti a raccogliere dati come frequenza cardiaca, temperatura corporea e saturazione: altri dettagli in hearable. In italiano sono descritti soprattutto come auricolari intelligenti ma ho visto anche dispositivi di ascolto smart.
I dispositivi o, più precisamente, gli oggetti nearable non si portano con sé ma sono statici e dotati di sensori che si attivano in prossimità (→ near) di altri dispositivi, ad es. quando si avvicina uno smartphone. Il termine è stato coniato da Estimote per i propri sensori wireless ma ora viene usato genericamente: esempi in Wearables, hearables and nearables won’t dethrone smartphones. In italiano ho visto usare la locuzione oggetti intelligenti.
Innovazione linguistica
Entrambi i neologismi derivano da wearable, [dispositivo] indossabile, ed è questo modello che ne determina il significato, non del tutto deducibile se invece li analizzassimo esclusivamente come derivati formati da un base lessicale a cui è aggiunto il suffisso –able.
Graficamente, i tre termini si distinguono solo per la diversa iniziale. La pronuncia di hearable /ˈhɪərəb(ə)l/ e nearable /ˈnɪərəb(ə)l/, però, si discosta parecchio da quella di wearable (/ˈwɛːrəb(ə)l/ e mi ha fatto pensare all’osservazione di Tom Chatfield in Netymology che in ambito tecnologico e digitale, ma non solo, l’innovazione linguistica avviene sempre più in forma scritta:
«Today, globalization and new technology have vastly accelerated both the speed and the scale of linguistic evolution – a process that is blurring many boundaries between languages, dialects and registers to the point of disintegration . Perhaps the greatest difference between digital and pre-digital times, however, is that it’s now a written language driving these changes. The future of written words lies onscreen – and these screens are steadily transforming not only how we communicate, but what we mean and think» |
Vedi anche: Contactless e Dispositivi “introversi” ed “estroversi”