Sicuramente avrete già visto l’errore BUT anziché BUY con successivo rappezzo sulla frase inglese di alcuni cartelloni che invitano a comprare i biglietti di Expo 2015:
L’aspetto per me più preoccupante non è l’errore di per sé (chi non fa errori di battitura?) ma che non se ne sia accorto nessuno (chi ha composto il cartellone, chi l’ha stampato, chi l’ha esposto, con chissà quanti altri passaggi intermedi). È una conferma sconsolante di una sciatteria purtroppo diffusa: altri esempi in Stazione AV di Bologna: caos sui cartelli.
Nei media, errori sull’errore
L’errore è diventato virale ed è stato ripreso dai media. Ho dato un’occhiata a un paio di articoli e sono stata colpita da quanto ci sia stato ricamato sopra e con che superficialità.
BUT al posto di BUY è un palese refuso (la T e la Y sono tasti contigui), eppure è stato descritto come inglese maccheronico, ignoranza della grammatica o errore di traduzione; addirittura c’è chi ha tirato in ballo Google Translate. C’è anche chi ha affermato che BUT renda la frase incomprensibile, ma non è vero: il cervello legge “globalmente” e refusi come questo non impediscono la comunicazione.
Il Corriere della Sera si distingue per queste affermazioni del tutto infondate:
Il corso di recupero dovrebbe farlo l’autrice del pezzo: come già indicato in VeryBello, ora bilingue, il formato di data giorno+mese non è affatto un errore nell’inglese britannico, anzi, ormai è il più diffuso. Inoltre, in inglese il primo maggio inteso come festività non si chiama “May 1st”, che indica esclusivamente il primo giorno del mese, bensì May Day.
Anche la giornalista di Repubblica non è molto aggiornata sulle date e si sfa sfuggire un doppio errore di ortografia (in inglese i nomi dei mesi si scrivono con l’iniziale maiuscola):
Mi sembra una reazione abbastanza tipica: non si perde occasione per ridicolizzare sbagli palesi che non compromettono la comunicazione, ma spesso ci si lascia sfuggire errori grossolani che invece distorcono il messaggio, come i falsi amici, molto diffusi nei media italiani.
Nuovi post:
➝ L’inglese mediocre degli italiani
➝ La gravità degli errori
Vedi anche: #refusando in inglese: fat finger, thumbo e twypo (alcuni nomi divertenti per i refusi in inglese), Traduzioni Expo: Not only is it… (un’altra critica del Corriere a errori di inglese inesistenti) e altri post nella categoria errori.
La Legge di Muphry (“chi di errore ferisce…”) è inesorabile ed è probabile che abbia colpito anche me: se vedete refusi in questo post, segnalatemeli!
efano:
Refuso trovato: hai scritto “si sfa sfuggire” (parlando della giornalista di Repubblica) 😉
Alesatoredivirgole:
Mio malgrado sono un grande produttore di refusi … 🙁
Ma anzichè una toppa (la Y), avrei lasciato la “T” ed aggiunto una toppa con un punto interrogativo “?” alla fine:
“BUT YOUR TICKET AT FIERA MILANO ?”
Sottinteso: “Non ce l’hai? Non l’hai ancora comprato? Cosa aspetti?” 😉
Licia:
@efano, come volevasi dimostrare 😀
@Alesatoredivirgole, è un’idea divertente, però temo che funzionerebbe solo per i lettori italiani perché per esprimere questo significato in inglese si deve dire What about your ticket?
Alesatoredivirgole:
Licia, mi sembrava un “cosi ottimo” itanglese … 😉 😉