Mi è sempre piaciuta la parola riciclone ma non conoscevo l’iniziativa Comuni ricicloni, che dal 1994 premia comunità locali, amministratori e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti.
Nonostante le centinaia di migliaia di occorrenze in rete, i dizionari di italiano non registrano né l’aggettivo riciclone, “che ricicla in modo virtuoso e/o efficace”, né il sostantivo riciclone, “regalo spudoratamente riciclato”. Sarei curiosa di sapere quale dei due significati è nato prima e se sono in qualche modo correlati.
Il sostantivo riciclone è formato per alterazione, un meccanismo per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative: il suffisso accrescitivo –one intensifica il sostantivo riciclo con valore qualitativo peggiorativo.
Non saprei invece se l’aggettivo riciclone sia denominale, cioè se derivi dal sostantivo riciclo, o deverbale, dal verbo riciclare, perché questi due meccanismi prevedono suffissi diversi da –one, oppure se vada considerato come un suffisso che crea nomi di agente, diverso quindi dall’alterazione (cfr. mangione, fanfarone, testone…). Forse l’accrescitivo “intensificatore” è stato volutamente usato in modo insolito e scherzoso per comunicare l’idea di importanza o di quantità di materiale riciclato. In contesti informali comunque c’è sempre molta flessibilità, basti pensare a parole come rimastone.
Qualunque sia la loro origine, sia il sostantivo che l’aggettivo riciclone sono un bell’esempio delle potenzialità espressive e della creatività dell’italiano: bisognerebbe ricordarlo ai fanatici dell’itanglese!
Alesatoredivirgole:
E se fosse rici-CLONE … ovvero CLONARE o ri-CLONARE l’originale?
Esempio banale: riciclare carta per produrre altra carta (clonata) ?? Idem per la plastica, ecc…
Non sarà identica all’originale al 100%, ma il concetto è più o meno quello 😉
Licia:
@Alesatoredivirgole non avevo pensato a clonare, ed è questo il bello delle parole: possono esserci molte associazioni diverse. Nel caso dei rifiuti, però, auguriamoci che non ci sia alcuna clonazione, altrimenti si moltiplicano! 😉
Intanto mi sono resa conto che c’è una spiegazione molto più semplice per l’origine dell’aggettivo riciclone: molto probabilmente è nato come antonimo di sprecone, parola in uso dal XIX secolo.
dioniso:
Questa parola mi ha fatto venire in mente quando alle elementari etichettavamo come copione chi veniva sorpreso mentre copiava al vicino di banco. In quel caso però era un termine dispregiativo, invece, da quel che ho capito, riciclone è chi ricicla molto, no?
Ieri invece ho sentito il neologismo coniato da Caracciolo: democratura. … Ho appena fatto una ricerca veloce e ho trovato un articolo su altreconomia: Democrature occidentali, dove si dice: “Predrag Matvejevic, un bel po’ di anni fa, coniò un neologismo – democrature – per indicare quei regimi, formalmente democratici, in realtà oligarchici, che presero spesso il posto nell’est Europa del socialismo reale”.
Ieri mi era venuto da pensare: e bravo il nostro Caracciolo crativo. E invece…
Alesatoredivirgole:
@ Licia, in effetti … 😉
Diciamo che, in alcuni casi, si dovrebbe trovare un “termine unico” in grado di inglobare allo stesso tempo sia Riciclone che Sprecone.
Questo termine calzerebbe a pennello ad alcuni Comuni (riciclatori ma anche spreconi) e spopolerebbe in Politica … 😉