Uno studio sintetizzato in Il grugnito flessibile dello scimpanzé ipotizza che alcune vocalizzazioni di questo tipo di scimmia, modificate in conseguenza di un apprendimento sociale, equivalgano a unità elementari già presenti negli antenati comuni di esseri umani e scimpanzé. Potrebbero quindi essere alla base del linguaggio umano.
Chissà se aveva immaginato qualcosa di simile anche Edgar Rice Burroughs, l’autore di Tarzan e di Mangani, il nome di una specie immaginaria di scimmie e della loro lingua, composta in gran parte da grugniti e ringhi.
Tarzan però è caratterizzato soprattutto dall’inconfondibile urlo, entrato nel nostro immaginario nell’interpretazione di Johnny Weissmuller. Ma come si scrive?
…e c’è l’onomatopea, che in The Disputed History of the Tarzan Yell, quindi in inglese, è stata resa con Aah-eeh-ah-eeh-aaaaaah-eeh-ah-eeh-aaaaah!
Weissmuller si era ispirato allo Jodler, che aveva praticato da bambino, ma pare che in postproduzione al suo urlo fossero stati aggiunti altri effetti, tra cui l’ululato di una iena, il ringhio di un cane, il belato (?) di un cammello e altri suoni, di cui alcuni riprodotti al contrario. Si possono ascoltare nella versione audio dell’articolo:
Vedi anche: Ideofoni dalla A alla Z
Marco:
Il verso del cammello si chiama bramito 🙂
Licia:
Grazie Marco.
A proposito, dall’inglese non si può capire se il verso fosse proprio di un cammello o di un dromedario (che comunque immagino molto simili): http://blog.terminologiaetc.it/2014/05/12/falsi-amici-camel-cammello/