Alcuni titoli dai media di novembre 2014:
♦ Priorità alla crescita inclusiva
♦ UE, istituiti nuovi fondi per la crescita inclusiva
♦ G20: creare posti di lavoro di qualità e una crescita inclusiva
♦ Innovazione e sperimentazione al servizio della crescita inclusiva
Crescita inclusiva è un’espressione ricorrente ma raramente spiegata nelle cronache politiche ed economiche (al momento, più di 17000 risultati in Google). Mi pare che il contesto renda trasparente il significato economico di crescita, ma mi chiedo se in questa collocazione sia altrettanto riconoscibile anche il significato di inclusivo.
Il significato più recente di inclusivo
Inclusivo è un calco dell’aggettivo inglese inclusive, con il significato di “che estende a quanti più soggetti possibili il godimento di un diritto o la partecipazione a un sistema o a un’attività” (cfr. inclusive society e inclusive education). È un’accezione politica e sociale recepita solo di recente in italiano grazie a un processo di risemantizzazione che ha conferito a inclusivo un nuovo significato, più specifico, che però non è sempre riconoscibile e riconosciuto (a differenza invece del neologismo inclusività, che per ora ha un’unica accezione, “tendenza o capacità di includere, di accogliere, di non discriminare”).
Ne ho accennato nel mio intervento a Comunicare in Europa per evidenziare alcune incongruenze terminologiche. Esempio relativo alla strategia Europa 2020:
inglese | italiano (UE) | italiano (ministero lavoro) |
3 priorities | 3 priorità | 3 motori di crescita |
. – smart growth . – sustainable growth . – inclusive growth |
. – crescita intelligente . – crescita sostenibile . – crescita solidale |
. – crescita intelligente . – crescita sostenibile . – crescita inclusiva |
Nelle pubblicazioni dell’Unione Europea il concetto di “economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale” è denominato inclusive growth nei testi originali in inglese e crescita solidale in italiano. In vari siti ministeriali e nell’uso di politici e media italiani lo stesso concetto viene invece chiamato crescita inclusiva.
Un concetto un termine
Non sto a discutere se la scelta più appropriata sia crescita solidale o crescita inclusiva, vorrei invece sottolineare ancora una volta che la terminologia dovrebbe essere univoca, in particolare per i concetti chiave che, una volta denominati ufficialmente, andrebbero identificati sempre allo stesso modo, che piaccia o meno.
Mi pare invece che i comunicatori italiani più volte dimentichino di consultare le fonti ufficiali e preferiscano ritradurre liberamente dall’inglese, introducendo incongruenze e ambiguità che creano confusione. Mi riallaccio quindi a Terminologia e comunicazione per ribadire che chi produce terminologia, come le istituzioni europee, dovrebbe prevedere dei meccanismi di diffusione rapida dei termini prioritari (verificando un uso coerente anche al proprio interno!) e promuovere una cultura terminologica tra i divulgatori.
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Vedi anche: All inclusive (la pronuncia italiana dell’aggettivo inglese)
Definizioni di inclusivo e inclusività adattate dai vocabolari Zingarelli e Devoto-Oli
Francesca:
così su due piedi penso che “capillare” renderebbe bene l’idea di “inclusive”
Wilson:
Il problema è che “crescita solidale” non è una traduzione, nel senso che rappresenta nella mente del non specialista un concetto diverso:
“crescita inclusiva” suggerisce una scena in cui tutti (o tanti) sono coinvolti direttamente nei benefici, “crescita solidale” una in cui pochi sono coinvolti, ma poi, solidarmente, cedono parte dei benefici (quindi piena occupazione vs tanti sussidi).
Direi che il secondo caso non è una “inclusive growth”
Francesco:
Ho l’impressione (vedi schema Europa 2020 sopra) che all’Unione Europea la terminologia venga tradotta da traduttori non necessariamente esperti di economia (crescita “solidale”: bisogna comunque apprezzare lo sforzo creativo), mentre al nostro ministero del lavoro venga tradotta da tecnici che non sanno neanche dove stia di casa la traduzione (crescita “inclusiva”: si sono limitati al calco; è già tanto che non abbiano tradotto smart growth con “crescita smart”!).
Marco:
A proposito di Europa, segnalo questa intervista a Rodolfo Maslias, Head of the Terminology Coordination Unit of the European Parliament: http://termcoord.eu/2014/06/terms-patricia-brenes-interviews-rodolfo-maslias/
Mauro:
Più che espressione non chiara, direi che è chiaramente e inequivocabilmente un’espressione ipocrita.
Licia:
@Francesca, credo però che con inclusive si intenda che nessuno viene escluso, nel senso che non ci sono discriminazioni di tipo sociale, politico o altro.
@Wilson, anche a me solidale non convince; in aggiunta a quanto hai descritto mi fa anche pensare ai paesi in via di sviluppo (ad es. commercio equo e solidale e turismo solidale) e può avere anche colorazioni politiche o ideologiche, ad es.gruppo di acquisto solidale.
@Francesco, l’uso del calco inclusivo è accettabile, ma andrebbe spiegato: in molti degli esempi che ho visto, è molto difficile dedurre il significato. Altro caso di maledizione della conoscenza?
@Marco, grazie. C’era anche lui a Salerno e ha fatto una presentazione molto interessante.
@Mauro, direi che inclusive e inclusivo fanno parte del lessico del politicamente corretto!