Settembre 2014: è tuttora al centro dell’attenzione il cosiddetto Jobs Act, un nome usato impropriamente.
Ne ho discusso in Get your [Jobs] Act together! e nell’aggiornamento Definizione ufficiale di Jobs Act, due post molto visualizzati perché risultano ai primi posti nei risultati di ricerche quali “significato di Jobs Act” e “definizione di Jobs Act” (non sono insolite le ricerche con grafie italianizzate come giobs act).
La pronuncia varia: prevale giobsact ma ho sentito anche giobbact, giobbatt, giossact, giobsect, giobbect e giobbett. In inglese Jobs Act si pronuncia /dʒɒbz ækt/ ma la vocale /æ/ di Act non ha un corrispondente nel nostro sistema fonetico. Non esistono regole per l’adattamento dei forestierismi e nell’approssimazione dei suoni inesistenti a quelli più vicini del nostro sistema c’è chi adatta /æ/ trasformandola in /a/ (“act”) e chi invece in /ɛ/ (“ect”). Nuovo esempio: Come si dice flat tax in italiano?
Le diverse grafie e pronunce di Jobs Act sono una conferma che risulta un nome poco trasparente e che la scelta di ricorrere ad anglicismi superflui senza spiegarli dimostra poco rispetto per l’interlocutore.
Vignetta di Dino Manetta
Vedi anche: Ancora itanglese