Nei giorni scorsi alcuni media hanno riportato la notizia, tradotta dall’inglese, che a Gaza alcuni presunti collaboratori di Israele erano stati giustiziati da Hamas.
Non hanno considerato che in inglese la parola collaborator ha due accezioni:
1 neutra, chi partecipa a un progetto o a un’attività, e 2 negativa, un traditore che svolge attività per il nemico.
A causa di 2, le guide di stile americane per la scrittura tecnica includono collaborator tra le parole non politicamente corrette, da evitare sostituendola con coworker o colleague.
In italiano sarebbe un’indicazione irrilevante perché disponiamo di due allotropi o doppioni, collaboratore, che ha accezioni neutre o positive (cfr. collaboratore di giustizia) ed è simile a 1 in inglese, e collaborazionista, spregiativo, che indica attività svolte apertamente a favore dello straniero che ha invaso il proprio paese o, nell’uso politico metaforico più recente, chi fa parte dell’opposizione ma collabora con il governo. Distinguiamo inoltre tra collaborazione e collaborazionismo.
Nell’uso inglese contemporaneo di collaborator (2), specialmente se l’identità non è nota, il concetto è meglio rappresentato in italiano da informatore (cfr. informer), mentre nel contesto storico della seconda guerra mondiale collaborator (2) e collaborazionista si equivalgono.
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Vedi anche: Whistleblower, un concetto poco italiano, per un confronto tra informatore, gola profonda, talpa e spifferatore.