C’è sexy e sexy

In English is very sexy (evitarlo è impossibile) Beppe Severgnini ha preso spunto da un libro che usa doppi sensi a scopo didattico per raccontare una storia scanzonata dell’apprendimento dell’inglese in Italia.

dettaglio dell’immagine che illustra l’articolo di Beppe Severgnini

Mi è rimasto un dubbio: l’aggettivo sexy nel titolo dell’articolo va interpretato nel significato di “sessualmente eccitante”, con cui è stato adottato in italiano alla fine degli anni ‘50, oppure nell’uso peculiare di Severgnini, per il quale possono essere “sexy” anche salsicce, segni di interpunzione, un rettore che maltratta due studenti, luoghi e altro ancora?

Nell’uso di Severgnini si nota l’interferenza del significato più recente e informale che ha sexy in inglese: “appetibile, ambito, desiderabile”, riferito soprattutto a prodotti, tecnologie, occupazioni, notizie o argomenti (ad es. one of the sexiest phones on the market), usato spesso in frasi negative (ad es. not a very sexy subject o technical support is not sexy), e per alcuni aspetti paragonabile a figo in italiano.

A una conferenza ho avuto modo di scambiare un paio di battute con Severgnini proprio sul suo uso insolito di sexy: mi ha confermato che è un suo vezzo ma che se lo toglierà quando questa accezione farà parte del lessico comune italiano.

A me pare che in italiano continui a prevalere un unico significato per sexy, quello standard di “sensuale, conturbante”, ma mi piacerebbe sentire altri punti di vista.


Aggiornamento 8 agosto 2014 – Oggi è stato firmato l’accordo Alitalia-Etihad e tutti media hanno dato grande enfasi a un’affermazione marginale dell’amministratore delegato di Etihad, James Hogan, “Adesso Alitalia sarà un’azienda più sexy”. Ovviamente nella dichiarazione originale, in inglese, non c’è nessun intento di provocare e rendere i voli più eccitanti sessualmente ma semplicemente di fare di Alitalia una compagnia aerea più ambita. I media però non l’hanno chiarito e le innumerevoli reazioni viste online confermano che in italiano continua a essere noto solo il significato standard di sexy.
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Vedi anche: La narrativa di Obama non è in libreria: interferenze dell’inglese nella comunicazione.
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9 commenti su “C’è sexy e sexy

  1. efano:

    A me pare che l’uso più ampio si stia diffondendo.
    Poco tempo fa l’ho sentito usare a un convegno sugli open data. E si parlava di “dati sexy” (appetibili, interessanti).

  2. Marco:

    Io sono d’accordo con Licia, l’accezione di Severgnini non mi pare sia molto diffusa in italiano…

  3. Wilson:

    Sicuramente è un uso eccentrico, però se il libro riguarda l’apprendimento dell’inglese in Italia mi pare tutto sommato un uso adatto al contesto.

    ps: Severgnini mi ha insegnato più inglese con un libro di anni di corsi scolastici, per il passaggio dal livello “capisco l’inglese scritto” a “leggo in inglese è mi diverto” lo consiglio molto.

  4. luca:

    Non si può essere schiavi di una vecchia e superficiale traduzione del termine sexy.Sarebbe un errore esattamente opposto ai false friends, riconoscendo solo una minima parte del significato di un termine.

    Ps: un cv ” sexy” o “sexened up ” è più accattivante

  5. Licia:

    @efano, chissà se il responsabile di questa nuova accezione anche in italiano è proprio Severgnini? 😉

    @Marco e Wilson, quando ho cominciato a sentire la nuova accezione di sexy, anni fa in inglese americano, avevo avuto l’impressione che fosse un aggettivo usato quasi esclusivamente dagli uomini. Sarebbe interessante poter verificare se è effettivamente così.

    @luca: una caratteristica di molti forestierismi è proprio la mancata corrispondenza con tutti i significati della lingua di origine (un tipo particolare di anisomorfismo), ma si notano anche differenze di registro, come pure l’attribuzione di accezioni specifiche che mancano nella lingua di origine (cfr. Ancora itanglese) e che spesso indicano conoscenze non approfondite dell’inglese.

    PS Non oso immaginare cosa si possa intendere con CV sexy o sexened up! 😉

  6. Geraldina:

    Per quanto riguarda l’uso della parola “sexy” in italiano, mi sembra il caso di aggiungere due righe sul sintagma italiano “sexy shop”.
    In inglese si parla solo di “sex shop”, che è appunto un negozio in cui si vendono articoli di un certo tipo. Ma a un madrelingua inglese, l’espressione italiana “sexy shop” farebbe pensare a un “negozio sexy”! A occhio direi che in italiano è stata aggiunta una vocale di appoggio tra le due fricative per questioni di pronuncia/fonosintassi che, guarda caso, è andata a formare un aggettivo presente nella lingua straniera e quindi “legittimato” nella lingua di arrivo. Di fatto il prestito è stato parzialmente assimilato pur rimanendo in apparenza un prestito integrale non adattato. Meriterebbero anche una riflessione le costruzioni inglesi “sostantivo + shop” (e.g. “pet shop”, “charity shop”, “gift shop”…). L’inglese userebbe mai l’aggettivo (i.e. “aggettivo + shop”) per descrivere un certo tipo di negozio? Non mi vengono in mente esempi. Sta a vedere che l’unica costruzione “aggettivo + shop” l’abbiamo inventata noi italiani!
    PS
    Complimenti per il blog Licia, sempre un piacere passare di qua. Geraldina XXX

  7. Fosca:

    Qualcuno potrebbe spiegarmi perché bisognerebbe per forza riprendere tutte le accezioni che un termine straniero ha nella propria lingua? Sexy è largamente acquisito nel significato che tutti conosciamo: seducente, provocante, ecc; probabilmente la sua fortuna nella nostra lingua è stata la brevità, la pronunciabilità e l’immediatezza di significato.
    Comunque l’aggettivo da noi è sempre riferito a una persona, e come tale è entrato potentemente nell’immaginario collettivo degli italiani (ex: “una bomba sexy”, una “bambola sexy”). Non è un termine qualunque: rimanda a uno status culturale ben preciso e tutto italiano del rapporto tra uomo e donna. E sarà difficile modificarlo perché è difficile cambiare la mentalità e l’orizzonte culturale dell’italiano (medio).
    Lo dimostra il fatto che nel momento in cui un anglofono parla di sexy riferito a un’azienda, nemmeno a chi scrive di professione viene il dubbio che ci possa essere un’altra accezione del termine.

    Quello che voglio dire è che pretendere di introdurre accezioni diverse di un termine straniero che in italiano è inteso soltanto a sfondo sessuale mi pare una lotta contro i mulini a vento. O un modo squisitamente intellettuale per affermare la propria superiorità nella conoscenza di una lingua straniera rispetto alla massa che usa quella lingua solo per “darsi un tono”.
    Ricordo che abbiamo sinonimi italiani a sufficienza per rendere il significato di sexy a seconda del contesto in cui è usato: ambito, appetibile, desiderabile, allettante, attraente, affascinante… Perché dunque non usarli?

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