In una promozione dei supermercati Esselunga si ricevono dei dischetti plastificati di 4 cm di diametro che sono stati chiamati shooter, un nome che trovo piuttosto insolito.
In inglese shooter è innanzitutto chi spara con un’arma da fuoco ma, negli sport di squadra, anche chi ha il ruolo di segnare punti in una rete o in un canestro e, nel calcio, chi tira un calcio di rigore (anche in italiano c’è una metafora che associa armi e sport, cannoniere).
I dischetti denominati shooter, invece, si usano per fare delle costruzioni, incastrandoli tra loro grazie ai tagli che hanno lungo il bordo, oppure per gare di lancio (?), e proprio per questo non capisco la scelta del nome: in inglese shooter è comunque chi compie l’azione e non l’oggetto su cui viene esercitata.
Probabilmente mi mancano le conoscenze specifiche del mondo del calcio, oppure del linguaggio marketing relativo a gadget e promozioni, per poter riconoscere shooter come termine corretto. Se avete qualche spiegazione, me lo fate sapere nei commenti?
Intanto, continuo a pensare che sia stato fatto un uso improprio dei forestierismi, e non ho potuto fare a meno di notare il mix di anglicismi (c’è anche una “plancia di gioco” denominata Goal Master) con un ispanismo, Goleador, che nel contesto della promozione descrive un gioco anziché un giocatore, e che un refuso ha trasformato nell’improbabile pseudoanglicismo “goleader”.
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Vedi anche: Figurine, carte e card (e sticker)
Wilson:
Ho un vago ricordo di un giochino simile in cui l’oggetto era anche usato come strumento per “sparare” i suoi simili (un po’ come nel gioco delle pulci), potrebbe essere un incomprensione delle istruzioni dello stesso gioco in inglese.
Altra possibilità è che nel gioco originale ci fossero le foto dei cannonieri (come i ciclisti nelle biglie) e chi l’ha importato ha frainteso.
Mauro:
In tutta sincerità, penso che l’unica spiegazione sia semplicemente l’ignoranza di chi ha ideato la campagna di Esselunga.
Non c’è bisogno di farsi tante domande filosofiche o linguistiche.
Saluti,
Mauro.
Licia:
@Wilson, grazie, mi ero completamente dimenticata dell’esistenza del gioco della pulce. In inglese si chiama tiddlywinks e avevo qualche vago ricordo da una lezione all’università del lessico molto particolare di questo e altri giochi. Ho trovato Lexicon of Tiddlywinks ma non include shooter, e anch’io propenderei per la seconda ipotesi, un uso improprio di shooter.
@Mauro, una conferma che l’uso dell’itanglese è inversamente proporzionale all’effettiva conoscenza dell’inglese? 😉
Mauro:
Molto inversamente 😉
zoil:
Grandissimo questo video di Focus con le azioni che hanno fatto la storia del calcio riprodotte in stop motion con l’aiuto dei Lego http://www.focus.it/cultura/i-momenti-piu-belli-del-calcio-ricostruiti-con-i-lego_29052013_7844_C12.aspx
Francesco:
Anche io ho pensato al “vecchio” gioco della pulce, per cui gli shooter mi sembrano proprio siano stati chiamati così – bene o male, si chiaro, ma possono avere questo nome in virtù di questo riferimento.
EDIT: qui spiegano la dinamica di gioco. Ogni shooter permette una mossa sul campo di gioco, ma fai attenzione: per segnare nella porta avversaria ci vogliono tattica e strategia.
Ecco, forse forse il fatto che ogni “dischetto” serva a compiere un’azione – chiamiamolo semi-impropriamente tiro, a questo punto – ha fatto sì che venissero chiamati in questo modo. Ma è solo un’ipotesi: personalmente, shooter è un nome con pochissimo appeal per questi oggetti!
PS, in riferimento al post: un giocatore con doti balistiche notevoli (alta realizzazione su punizioni o rigori) viene spesso definito cecchino.
The more you know… 😀
Licia:
@Francesco, grazie per tutti i dettagli.
Mi ci vorrebbe un video per capire come si fa a fare “decollare” i dischetti, per curiosità ho provato ma senza alcun risultato! 😉