Mute in italiano, la confusione di Twitter [2]

Dopo aver descritto la denominazione del concetto Mute in Twitter in inglese, concludo l’argomento con alcune note sulla localizzazione italiana per ribadire l’importanza di una corretta gestione della terminologia.

Mute in italiano: sistemi operativi

icona Disattiva audio in WindowsNei sistemi operativi Il verbo inglese mute fa riferimento soprattutto all’audio e di solito viene reso con disattivare, specificando cosa viene reso silenzioso: microfoni, altoparlanti, cuffie ecc. È la scelta adottata da Microsoft e da Google e in parte anche da Apple.

Mute in italiano: Twitter

In Twitter la funzionalità Mute non riguarda alcun tipo di suono ma solo testo (tweet). In italiano viene chiamata con almeno quattro nomi diversi, come si può vedere in questi esempi che rendono invisibili i tweet di @terminologia:

Ignora Togli voce (web) 
Qui sopra, comando nell’interfaccia web di Twitter.
Sopra a sinistra, comando in Twitter per Android.
Sotto, messaggio in Twitter per Android.
zittire e vedere (e varie altre incongruenze)  

Se si considera anche il termine che descrive l’azione di ripristino, in inglese unmute, si notano altre incongruenze che creano solo confusione per chi usa Twitter su sistemi o dispositivi diversi, uno scenario ormai molto comune:

1 Togli voce a / Ridai voce a (comando nell’interfaccia web),
2 Ignora / Ridai voce a (comando nell’interfaccia delle app per Android e iPhone),
3 Nascondi / Visualizza di nuovo (istruzioni per web e app nel Centro Assistenza), 
4 zittire / vedere (messaggi e finestre di dialogo nelle app),
5 zittire / ridare voce (glossario per la localizzazione di Twitter).

La localizzazione di Twitter è affidata a volontari (crowdsourcing) e senza una gestione sistematica della terminologia diventa ancora più difficile evitare questi problemi, in particolare per l’italiano perché al di fuori di specifici contesti professionali manca una cultura terminologica di base.

Terminologia orientata al concetto

Nella formazione secondaria dei termini (un concetto viene trasferito in un’altra lingua) è preferibile un approccio onomasiologico: si analizzano il concetto e le sue caratteristiche nella lingua di partenza e si rilevano eventuali usi metaforici o non standard del termine, come nel caso di mute:

Mute: a feature that allows you to hide another user’s activity without them knowing. When you mute a user on Twitter, the muted user’s content will no longer be visible to you (unless you go to their profile) [glossario per la localizzazione di Twitter] 

Si cerca quindi un’equivalenza nella lingua di arrivo, evitando la tentazione di “tradurre” letteralmente il termine, come invece è successo con zittire (4 e 5), che implica che chi subisce l’azione sia consapevole di essere stato messo a tacere (cfr. without them knowing), e anche con togliere voce (1), che può avere il significato figurato di “togliere la parola” ma non tiene conto che in Twitter chi è stato “muted” continua ad esprimersi liberamente.

icona MuteSia ignorare (2) che nascondere (3) rappresentano adeguatamente il concetto espresso da mute, senza essere condizionati dalla parola usata in inglese, però mettono in evidenza la scelta ambigua e poco appropriata fatta da Twitter per l’icona.

Se il concetto è riconducibile ad altri già noti si può anche optare per terminologia già esistente, soprattutto se già familiare all’utente. Ad esempio, Marco ha segnalato che nelle conversazioni di Gmail c’è un uso simile di mute / unmute, e che in italiano Google ha optato per attivare / disattivare, coerente anche con le opzioni audio descritte sopra.

Relazioni tra concetti

Nell’approccio onomasiologico ciascun concetto va sempre analizzato anche in relazione agli altri concetti nel sistema concettuale a cui appartiene, ad es. per mute il concetto coordinato unmute. Solo Togli voce / Ridai voce  (1) e Nascondi / Visualizza di nuovo (3) ne tengono conto, invece le altre scelte sono incongruenti, addirittura zittire / vedere (4) mischia due metafore completamente diverse. Per Ignora / Ridai voce (1) sarebbe stato più coerente Ignora / Non ignorare più o, nello stile di Twitter, Smetti di ignorare, modellato su Segui / Smetti di seguire.

I database terminologici consentono di gestire facilmente queste informazioni, mentre in un glossario tradizionale, ad es. un lungo elenco “statico” di termini in ordine alfabetico, è più complicato registrare e analizzare le relazioni tra concetti ed evitare incongruenze, specialmente se i termini coordinati e correlati non sono collegati e sono visivamente distanti tra loro.

Conclusioni?

Post lunghissimo, grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerlo fin qui! Le conclusioni credo siano abbastanza ovvie: la gestione della terminologia orientata al concetto, sistematica, centralizzata e integrata nel ciclo di vita del prodotto, è un processo fondamentale nella localizzazione.
.

Vedi anche: Flessibilità dell’inglese: un su come rendere coerentemente i verbi che indicano l’annullamento di un’azione e Seguimento in corso… (e commenti) per altri problemi di localizzazione di Twitter.


Aggiornamento agosto 2016 – Scritture brevi ha segnalato un’ulteriore variazione che conferma i limiti della localizzazione in crowdsourcing. È il verbo mutare, neoformazione ibrida che nasce come calco maldestro del verbo inglese mute. Chi ha tradotto non si è reso conto del falso amico: in italiano mutare ha esclusivamente il significato di cambiare, modificare, trasformare. Mutare riferito a persone (i follower) fa venire in mente i mutanti della fantascienza!

Filtro qualitativo. Migliora la qualità dei Tweet che vedi. Guarda chi hai mutato o bloccato.

Se si fa clic su mutato si apre però la pagina Account a cui hai tolto la voce, altra vistosa incongruenza terminologica:

Account a cui hai tolto la voce. Hai nascosto dalla tua cronologia i Tweet di questi account, da cui non riceverai più notifiche push o SMS. Per gli account che non segui a cui hai tolto la voce, hai anche nascosto le risposte e le menzioni dalle tue notifiche. Scopri di più.

Aggiornamento febbraio 2017 –  Nessuna delle incongruenze descritte è stata corretta e si scoprono invece nuovi errori e refusi come *toglili, segnalato da @CurnisL:

Nell’articolo della Guida di Twitter la funzionalità è chiamata Togli voce.

Aggiornamento settembre 2019 – Ennesimo cambiamento: ora la funzionalità si chiama Silenzia.


2 commenti su “Mute in italiano, la confusione di Twitter [2]”

  1. BEP:

    Che pasticcio! Anche il resto non è male, da “Non sapranno” (chi?) a “che que” (tu quoque?), per finire con “Sì, sono sicuro”, che di per sé non è sbagliato ma non suona benissimo (puzza di traduzione quasi letterale).

  2. Licia:

    @BEP, mi domando anch’io da dove arrivi quel que, dubito che ci sia stato un passaggio attraverso lo spagnolo. Qui si può confrontare lo stesso messaggio in Twitter per iPad, che ha una traduzione diversa: Non vedrai i Tweet di @utente nella tua cronologia, ma continuerai a vedere le notifiche. Non saprà di essere stato zittito. Al posto dell’opzione Indietro c’è Annulla.

I commenti sono chiusi.