Grazie ad Agenzia TuttoEuropa (qui e qui) ho scoperto il neologismo esattismo, usato dal linguista Giuseppe Antonelli in un seminario sulla traduzione letteraria. Un esattismo è una parola o un’espressione dal significato molto preciso ma che risulta inadatta perché non congruente con il registro o con il contesto (troppo formale, troppo tecnica o troppo burocratica), ad es. postumi da ubriacatura per hangover in una conversazione tra ragazzi.
Spero che il termine esattismo si affermi e non rimanga un occasionalismo perché è utile avere un nome per un concetto che è rilevante anche nel lavoro terminologico. La scelta dei termini dovrebbe sempre prendere in considerazione conoscenze, competenze ed esigenze dell’utente, contesto d’uso del termine e visibilità e rilevanza delle informazioni, e quindi in alcuni contesti la comunicazione può risultare più efficace se si privilegia una parola del lessico generico a un termine “più esatto”, come negli esempi di flussometro e della terminologia medica inglese.
Aggiornamento giugno 2020: un esattismo dal Ministero dell’Istruzione: rima buccale.
Per sorridere, una vecchia striscia di Dilbert:
Luigi Muzii:
Sì, in effetti è curioso. Mi riporta alla prima volta che sentii “correttismo” nel 1990, anche allora citato da un italianista, riferito, se non ricordo male, a “imputtare”. Ho fatto così una ricerca sul sito Treccani e ho visto che, quasi un quarto di secolo dopo, “correttismo” (http://www.treccani.it/vocabolario/tag/correttismo/) è riportato come neologismo. In altra occasione, nello stesso ambito, qualche tempo dopo, Giovanni Nencioni invocò la stesura di un dizionario dei formanti. Siamo ancora lì, mi pare. La lingua cambia, i linguisti meno.
Licia:
@Luigi Muzii, credo però che, grazie alla polisemia del suffisso –ismo, abbiamo a che fare con tre concetti diversi:
1) un atteggiamento, un comportamento (l’accezione registrata dal Vocabolario Treccani per correttismo)
2) una tendenza di linguaggio e di stile (presumo l’esempio di correttismo fatto dall’italianista negli anni ’90; come suggerisce lo Zingarelli, cfr. ipercorrettismo).
3) un tipo particolare di parola (esattismo, che è il concetto descritto qui sopra; cfr. tecnicismo, anglicismo ecc.).