Passando davanti a dei giardinetti di un paese, frequentati anche da bambini delle elementari senza supervisione dei genitori, ho notato questo cartello:
La terminologia è ineccepibile: riferito a locali o impianti, inagibile significa “che non può essere utilizzato perché privo dei requisiti di sicurezza richiesti dalla legge”. Per un genitore il messaggio è chiaro ma mi domando se lo sia altrettanto anche per i bambini non accompagnati, ed eventualmente cosa potrebbe essere più efficace per quel tipo di utente (non credo gioco pericoloso perché invoglierebbe molti maschi a provarlo solo per quello!).
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Vedi anche: Affinità con i piccoli utenti
A proposito del linguaggio con cui rivolgersi a bambini e ragazzi, c’è un aggiornamento al post di ieri, Quiz: gli anni delle facezie grossolane, con data di pubblicazione e altri dettagli.
Luigi Muzii:
E perché mai dovrebbero essere i maschi a voler provare un gioco pericoloso? Non c’è niente da fare: sono le mamme a fare dei figli maschi dei bamboccioni maschilisti…
Mauro:
Io credo che non ci siano sinonimi o analoghi utilizzabili.
Per un bambino piccolo credo l’unica cosa comprensibile sia “Vietato giocare” in queste situazioni.
Massimo:
Concordo con Mauro, non esistono sinonimi più adatti. In fondo, un genitore qualsiasi lo comprende sicuramente il significato di “inagibile”. Per un/a bambino/a non accompagnato, non c’è cartello che tenga: lui ci giocherebbe comunque!
Barbara:
Per Massimo: ci sono molti giardinetti dove una buona percentuale delle mamme sono straniere e parlano a malapena italiano.
Donatella:
Io una volta ho visto un cartello su un altalena con scritto:
“Altalena rotta”
Nessuno dei bimbi si avvicinò. Se il gioco è rotto, è rotto.
Non incuriosisce come “pericoloso”, o come un divieto generico. È rotto, fine della festa.
Quella volta mi sembrò appropriato.
Alis:
E se invece della scritta ci fosse un disegno? Un divieto visivo potrebbe forse essere più efficace. Io ad esempio stavo ben attenta quando vedevo quello che consideravo “Il simbolo dei pirati”.
Stefano:
Concordo con Donatella, “gioco rotto” o “gioco chiuso”. Anche solo “guasto, non usare”.
Licia:
Grazie a tutti, aggiungo anche un commento che mi è stato fatto a voce: probabilmente viene usata la formula inagibile per questioni burocratiche o legali, nel caso succedesse un incidente. Mi piacciono sia l’idea del “divieto visivo”, un tipo di comunicazione che i bambini conoscono bene, che quella di scrivere ROTTO, sicuramente efficace; entrambe le soluzioni sono comprensibili anche a chi eventualmente parla poco italiano e potrebbero affiancare la dicitura ufficiale gioco inagibile. A questo proposito, un cartello che ho visto qualche ora fa sulla porta di un ascensore in una stazione; mi ha colpita proprio perché viene ripetuto lo stesso messaggio, ma con due registri diversi: