In Le delizie delle tecnologie informatiche avevo segnalato che in inglese l’uso delle parole delight e delightful è in aumento ma che la traduzione letterale delight > deliziare non è adeguata perché in inglese e in italiano le connotazioni sono diverse.
Alla fine di dicembre ho letto E il piacevole scacciò il cool, che prende spunto da un articolo più recente di The Atlantic, Is ‘Delightful’ the New ‘Cool’?, e applica le stesse considerazioni per l’italiano, “localizzando” delightful e cool con piacevole:
“Quante volte vi siete trovati a pensare, o dire, o scrivere, «Com’è piacevole», recentemente, a proposito di qualcosa che vi aveva colpito? Se siete in linea con lo spirito del tempo a questa domanda dovete rispondere: «Parecchie volte», perché piacevole — con i suoi sinonimi di delizioso, incantevole, rasserenante — è parola chiave del momento, quella che interpreta meglio le categorie contemporanee.” [grassetto dell’autrice]
Non sono affatto convinta che l’aggettivo piacevole sia diventato una nuova parola chiave. In mancanza di qualche corpus aggiornato di recente dove verificare queste affermazioni, dopo aver letto l’articolo ho prestato attenzione alle conversazioni e ho fatto qualche ricerca in Twitter, e a distanza di qualche settimana i miei dubbi sono aumentati.
Uso e connotazioni “tradizionali” di piacevole
Ho potuto osservare che piacevole continua a essere usato soprattutto con funzione attributiva, sia prima del nome (ad es. piacevole sorpresa / serata / giornata) che dopo (sensazione / cosa piacevole), confermando collocazioni note. È frequente anche la locuzione piacevole da seguita da un verbo (ad es. piacevole da ascoltare), mentre la funzione predicativa “semplice” (ad es. questo libro è piacevole) viene usata per dare un giudizio positivo ma neutro, senza particolare coinvolgimento emotivo.
L’esclamazione “Com’è piacevole!” continua a essere molto comune per esprimere una sensazione fisica, invece devo ancora sentire qualcuno che dica “Com’è piacevole!” per manifestare sorpresa o per commentare qualcosa che colpisce, con un uso che sarebbe simile a “Che bello” o “Com’è carino” o, in un registro più colloquiale, “Che figata!”.
Variazioni d’uso
La mia impressione è che non ci siano particolari variazioni diacroniche nell’uso di piacevole, ma le mie sono osservazioni empiriche e mi piacerebbe sentire punti di vista diversi, avere qualche esempio di come viene usato in altri contesti, come altri social network, conversazioni tra adolescenti, o sapere se qualcuno ha notato altri tipi di variazioni.
Temo invece che delightful ➝ piacevole sia l’ennesimo esempio di notizia “localizzata” senza capire che se l’originale riguarda le peculiarità di una parola inglese, la parola deve rimanere in inglese anche in un testo italiano. Un altro esempio di traduzione letterale che dà informazioni fuorvianti sull’uso della lingua è descritto in 2 anni: 25 parole in inglese e in italiano.
Stefano:
“piacevole” per “cool”? Ma mai nella vita, da sempre si traduce con “fico” (non serve una variante di registro più alto perché anche cool è di registro gergale)
Anna Laura:
Anche per me “piacevole” esprime un giudizio positivo ma abbastanza neutro. Se penso all’inglese lo trovo più simile a “nice” e molto meno a “cool” o “delightful”.
Licia:
@Stefano, e al nord figo, un esempio di variazione diatopica! Non mi pare però che cool sia ancora connotato come gergale, direi piuttosto informale (c’è un commento anche nell’articolo citato: “cool,” the near-universal endorsement that remains, almost in spite of itself, evergreen).
@Anna Laura, concordo, piacevole è simile a nice: connotazioni positive ma senza sbilanciarsi troppo.
Silvia Pareschi:
Sono d’accordo con voi, e neppure io ho notato particolari variazioni diacroniche nell’uso di “piacevole”.