Ogni mese il Portale Treccani analizza alcune parole nuove scovate dai lettori, con osservazioni molto interessanti sui meccanismi di formazione e di interazione delle parole e le loro connotazioni. Nella prima puntata sono descritti compliante, graforroico, immare, DLC e lavetta, nella seconda collavorare, gravitivo, monitare, sbatta e trollaio.
La parola più attuale è sicuramente trollaio, “un luogo virtuale diventato impraticabile perché funestato dagli interventi provocatori, offensivi o insensati di disturbatori abituali” (i troll). L’analisi degli aspetti etimologici e morfologici di trollaio è seguita da queste note:
“Il trollaio è, figuratamente, un pollaio in cui schiamazzano i troll (e può ben essere che in trollaio risuoni per paronomasia il dispregiativo figurato troiaio). Attestati in internet anche il verbo trollare (…) ‘comportarsi da troll in una comunità virtuale’ e il verbo fraseologico farsi trollare ‘in internet, cadere vittima di provocazioni da parte di troll‘”.
Mi vengono in mente anche trolleggiare (modellato su cazzeggiare) e trollismo.
Vedi anche: Occasionalismi o neologismi?
Suom(I)taly:
A partire dal 2011 in Finlandia si assegna annualmente il premio “Trolli-Finlandia” assegnato al troll finlandese dell’anno, scelto da una rosa che va da 3 a 6 candidati 🙂
Licia:
@Suom(I)taly, 😀
Se lo istituissero anche in Italia, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta!
A proposito di trollismo, spesso è caratterizzato da turpiloquio, che è l’argomento della puntata di oggi di La lingua batte (alle 14 ma poi ascoltabile in podcast).
Enrico:
Ciao Licia,
ho visto anche “trollino”, “trollone” e “trollaccio”, sia con il significato mitologico che con quello informatico.
Enrico
Licia:
@Enrico, mi piacciono sempre gli esempi che mostrano che l’italiano può essere molto creativo grazie all’alterazione del nome con i suffissi. 🙂